Fermati a Galatone due presunti responsabili dei colpi agli sportelli ATM degli ultimi mesi.
Sono originari della provincia di Foggia due fra i presunti responsabili dei furti per mezzo di esplosivo registrati negli ultimi mesi tanto nel Salento quanto nel nord della Regione, ai danni di sportelli automatici tanto di uffici postali quanto di banche, con la non remota possibilità che la matrice esecutiva degli stessi sia ascrivibile alle stesse mani.
Si tratta di due giovani appena ventenni, Denis Arace e Simome Armeri i loro nomi. Nella tarda serata di martedì sono stati intercettati a Galatone, all’interno di una Opel Corsa, al termine di una complessa operazione che si è avvalsa della collaborazione del Nucleo investigativo della Polizia di Lecce e di quella dei colleghi delle stazioni di Gallipoli e Galatone, nonché dell’ausilio prezioso dei colleghi del capoluogo dauno.
All’interno del bagagliaio dell’auto utilizzata dai due, è stato trovato un ricchissimo armamentario che depone a favore del loro collegamento con i fatti in questione: sei chili di esplosivo complessivi e due involucri metallici nei quali il materiale esplosivo viene di norma inserito, una miccia a lenta combustione, guanti e passamontagna, arnesi per scasso, strumenti elettronici e vari telefoni cellulari.
Anche In virtù di tale ritrovamento, il magistrato di turno ha disposto che i due soggetti fermati venissero condotti nel carcere leccese di Borgo San Nicola. Occorre ricordare che gli ultimi colpi ad opera della banda, sono stati registrati nel sud Salento, a Torre San Giovanni, frazione marina di Ugento, e a Presicce, e che proprio a Presicce era stata rubata la Panda utilizzata per compiere le ultime azioni, poi ritrovata bruciata in una zona di campagna.
L’INTERVENTO DELLA BANCA D’ITALIA
Nella giornata di ieri, a seguito dell’emergenza sorta in Puglia negli ultimi mesi, con una ventina di episodi fra le varie province, la Banca d’Italia ha emesso un comunicato per ricordare come banconote in circolazione recanti macchie d’inchiostro sono da considerarsi certamente come il frutto di rapine per mezzo di esplosivo perpetrate a sportelli automatici muniti di sistema apposito di sicurezza, impostato per spruzzare inchiostro colorato proprio nel momento in cui gli sportelli vengono manomessi.
Di conseguenza, in quanto derivante da attività malavitosa, tale denaro non deve assolutamente essere accettato da chi si trovasse a venirne in contatto, anche perché non più valido.




