Primo orecchio bionico in Puglia con tecnologia robotica OTODRIVE
All’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza i chirurghi hanno impiantato il primo orecchio bionico in Puglia. L’intervento, eseguito nella mattinata di ieri con la piattaforma robotica OTODRIVE e il braccio OTOARM, segna un passo avanti per l’otochirurgia regionale. La paziente è una donna pugliese di 55 anni con cocleolabirintopatia degenerativa bilaterale.
Primo orecchio bionico in Puglia: come funziona OTODRIVE
L’équipe dell’Unità di Chirurgia Maxillo-Facciale e Otorinolaringoiatria ha operato per quattro ore. La procedura ha impiegato un braccio robotico e un software di pianificazione (OTOPLAN). Il sistema guida movimenti micrometrici, limita le oscillazioni della mano e stabilizza la pressione all’interno della coclea. In questo modo l’elettrodo si inserisce con maggiore controllo e sicurezza.
«L’approccio robotico aumenta precisione e delicatezza, proteggendo le strutture dell’orecchio interno e migliorando le chance di recupero sensoriale», ha dichiarato l’Unità di Otorinolaringoiatria dell’IRCCS.
Orecchio bionico: benefici clinici e prospettive per i pazienti
L’impianto cocleare, noto come “orecchio bionico”, comprende una parte esterna e una interna. Durante l’anestesia generale il chirurgo posiziona il dispositivo che sostituisce la funzione della coclea, l’organo che trasforma i suoni in impulsi elettrici. Nei casi di sordità grave o profonda, questa tecnologia può ripristinare la percezione uditiva.
La chirurgia robotica offre vantaggi concreti: maggiore accuratezza, riduzione del trauma intracocleare e standardizzazione del percorso operatorio. La metodologia risulta indicata per pazienti di età diverse e punta a risultati più consistenti nel tempo.
L’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza consolida il ruolo di riferimento nell’implantologia cocleare. Le attività proseguiranno con l’obiettivo di ampliare l’accesso a tecnologie avanzate e di rafforzare i programmi dedicati alla sordità.

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