Tartufi pugliesi: un tesoro da scoprire e valorizzare
Tartufi pugliesi: un tesoro da scoprire e valorizzare
La Puglia è una terra ricca di biodiversità e di prodotti tipici di alta qualità. Tra questi, spiccano i tartufi, i pregiati funghi ipogei che crescono in diverse zone della regione.
I tartufi pugliesi sono una risorsa da sfruttare al meglio, sia dal punto di vista economico che gastronomico. Per questo, si è tenuto a Bari un workshop per promuovere una tartuficoltura razionale e sostenibile.
Le aree tartufigene della Puglia
Il workshop, organizzato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e dall’ARPT Associazione Regionale Pugliese Tartufo, ha evidenziato le potenzialità della Puglia in questo settore.
Sono state individuate sette aree tartufigene, che coprono 58 località pugliesi, dal Gargano al Salento. Si tratta di zone vocate alla coltivazione e alla raccolta dei tartufi, grazie alla presenza di boschi, pinete e tartufaie. Le varietà più diffuse sono lo scorzone, il bianchetto, l’uncinato e il mesenterico, che presentano ottime caratteristiche organolettiche.
Il tartufo nella cucina pugliese
Il tartufo è un ingrediente pregiato e versatile, che può arricchire molti piatti della tradizione pugliese. Lo chef Peppe Zullo, di Orsara (Fg), uno degli ambasciatori della cucina pugliese nel mondo, ha sottolineato l’importanza di valorizzare il tartufo come elemento distintivo della gastronomia regionale.
Zullo ha proposto alcune ricette a base di tartufo, che esaltano il suo sapore e il suo profumo. Il tartufo può essere anche un’occasione per attrarre turisti e appassionati, che possono scoprire i tesori naturali, culturali e colturali della Puglia attraverso tour tra le aree tartufigene.
La tartuficoltura come opportunità di sviluppo
Il workshop ha anche evidenziato le sfide e le opportunità che la tartuficoltura offre alla Puglia.
Si tratta di una coltura che richiede competenze specifiche, ricerca scientifica e normative adeguate. Gennaro Sicolo, presidente della Cia Puglia, ha sottolineato la necessità di avviare un percorso di sinergia e concertazione tra gli attori coinvolti, per garantire la qualità e la tracciabilità dei prodotti.
Giuliano Borgia, vicepresidente dell’ARPT, ha ricordato che la Puglia ha una straordinaria vocazione naturale alla tartuficoltura, che può generare un enorme indotto economico e occupazionale.
Il workshop è stato quindi il primo passo per lanciare una nuova economia colturale basata sui tartufi pugliesi.