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Vendemmia in Puglia: produzione +17% ma prezzi delle uve in calo

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La vendemmia in Puglia registra un incremento della produzione del 17%, frutto di condizioni climatiche favorevoli che hanno favorito la maturazione delle uve. Tuttavia, cresce la preoccupazione per i prezzi al ribasso che non stanno riconoscendo il valore reale del lavoro dei viticoltori. A comunicarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati di Assoenologi, Ismea e Uiv, che evidenziano un recupero significativo dopo il crollo produttivo del 2023.

Vendemmia in Puglia: i numeri e le varietà raccolte

La campagna vitivinicola è iniziata con le uve Chardonnay e Negroamaro, per poi proseguire con Primitivo e Susumaniello. Nei mesi di settembre e ottobre la raccolta ha coinvolto Nero di Troia, Bombino Nero e Aglianico. La programmazione ha generato nuove opportunità occupazionali non solo nei vigneti e nelle cantine, ma anche nei settori collegati: ricerca, formazione, enoturismo, cosmetica, editoria e persino bioenergie ricavate dai residui di potatura.

Prezzi in calo e costi in aumento

Nonostante l’ottima qualità delle uve, il comparto vitivinicolo affronta un problema cruciale: i prezzi troppo bassi. «Il vero nodo è la pressione sui prezzi, mentre il meteo ha fatto crescere i costi di produzione, dall’irrigazione alle misure contro gli eventi estremi», ha dichiarato il presidente di Coldiretti Puglia, sottolineando il peso per le aziende agricole.

Il direttore regionale di Coldiretti ha aggiunto che «le giacenze ai massimi livelli e i consumi in calo rischiano di destabilizzare il mercato, comprimendo ulteriormente i prezzi e frenando nuovi investimenti, nonostante una vendemmia di qualità eccellente».

Prospettive e misure richieste

Secondo Coldiretti, servono misure straordinarie per evitare che la situazione congiunturale si trasformi in crisi strutturale. Tra le proposte: distillazione straordinaria per ridurre le giacenze, incentivi per l’internazionalizzazione, sgravi fiscali per la sostenibilità e moratorie sui finanziamenti alle aziende in difficoltà.

Particolare attenzione viene rivolta all’enoturismo, considerato leva strategica per la promozione del vino pugliese, e alla sburocratizzazione delle procedure, in modo da favorire export e competitività del settore.

La vendemmia 2025 in Puglia conferma la forza produttiva del territorio, ma evidenzia al tempo stesso la necessità di interventi rapidi per garantire redditività alle imprese vitivinicole. La sfida resta quella di coniugare quantità e qualità con una giusta remunerazione, assicurando così un futuro sostenibile a uno dei comparti simbolo dell’economia regionale.

Redazione Pugliapress

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