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Partito il conto alla rovescia per i Giochi ma per il Movimento 5 Stelle si tratta già di un’occasione persa

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L’altra sera la cerimonia davanti al Castello Aragonese ha fatto solennemente scattare il conto alla rovescia per il via della ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo, in programma a Taranto dal 21 agosto al 3 settembre 2026, con la partecipazione anche degli impianti sportivi di altre città della provincia jonica, di Brindisi e con una puntatina a Lecce per il calcio.

Un anno che sarà un autentica corsa contro il tempo, per ultimare i lavori di ammodernamento o di costruzione dei vari impianti sportivi che dovranno ospitare le rappresentative dei 26 paesi partecipanti, per un totale di circa 5000 atleti previsti, che gareggeranno nelle 29 discipline in programma.

“Quello che altri hanno fatto in 7 anni, noi stiamo cercando di farlo in due anni e mezzo, da quando ci siamo insediati”, ha detto il Commissario straordinario ai Giochi, Massimo Ferrarese.

A fare come di consueto da controcanto alle questioni afferenti la vita politica e amministrativa di Taranto, c’è da registrare l’intervento della sezione cittadina del Movimento 5 Stelle, nel quale si parla, fin da ora, di un’occasione sprecata per Taranto.

“I Giochi del Mediterraneo avrebbero dovuto rappresentare un’opportunità storica per Taranto: sport, sviluppo, infrastrutture e prospettive durature per il territorio. Invece, a causa delle scelte sbagliate del Governo Meloni, rischiano di trasformarsi nell’ennesima occasione sprecata.

È vero che gli impianti sportivi saranno ultimati, ma mancano completamente la visione strategica e la sostenibilità futura, che hanno portato il governo Conte II a portarli a Taranto e a deliberare i relativi finanziamenti, grazie al sen. Mario Turco, all’epoca Settosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il Governo Meloni ha cancellato le opere infrastrutturali previste dalla Delibera CIPE – autostrada, velocizzazione ferroviaria e apertura dell’aeroporto di Grottaglie – tradendo così le promesse fatte alla comunità tarantina.

Inaccettabile anche la scelta sull’accoglienza: invece di un villaggio olimpico che sarebbe potuto diventare uno studentato universitario al servizio dei giovani e del polo universitario, si è deciso di ospitare gli atleti su due navi da crociera, per una spesa superiore a 35 milioni di euro. Una soluzione costosa, temporanea e con uno scarso ritorno per l’economia locale.

I Giochi avrebbero potuto lasciare a Taranto non solo impianti sportivi, ma infrastrutture, servizi e prospettive di sviluppo. Invece, per incapacità o per logiche clientelari, il Governo ha preferito la strada più facile: spendere tanti soldi pubblici, senza costruire futuro e senza attrarre investimenti privati.”

Sarà il futuro a dire se le “cassandre” avranno avuto ragione o meno. Proprio in merito allo stadio del nuoto, l’ex olimpionico della Canoa e Presidente del Comitato Internazionale dei Giochi, Davide Tizzano, ha affermato come essa “consentirà la possibilità, finalmente, ai ragazzi, ai nuotatori e alle nuotatrici di Taranto di non dover andare lontano per potersi allenare”.

Quello che è certo, è che gli sportivi pugliesi non vedono già l’ora di gustarsi due intensissime settimane di sport internazionale davanti ai loro occhi.

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