Crisi del settore vitivinicolo in Puglia
Agrinsieme chiede un incontro all’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Nardoni per affrontare la situazione con “misure eccezionali”.
E’ crisi nel settore vitivinicolo in Puglia. Lo denuncia la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) Puglia, che ascrive la causa alle “ingenti giacenze di vino nelle cantine, soprattutto nelle cooperative. Occorre far fronte a questa situazione di crisi di mercato con misure straordinarie”.
Altre cause che per la confederazione degli agricoltori hanno portato a questa crisi sono le “mancate scelte della Regione Puglia, come il mancato utilizzo di tutti gli strumenti per ridurre i quantitativi di uva sul mercato e in particolare la mancata concessione della autorizzazione al cosiddetto “arricchimento”, una misura prevista dalla normativa vigente proprio per affrontare situazioni eccezionali come quella della ultima campagna vitivinicola. Una campagna nel corso della quale si sono avute uve con basso grado zuccherino”.
Per questo Agrinsieme Puglia (il coordinamento che raggruppa Cia, Confagricoltura, Legacoop, Confcooperative, Agci) chiede all’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni “un incontro urgente per affrontare la situazione con misure eccezionali attraverso l’utilizzo di tutte le risorse dell’OCM (Organizzazione Comune di Mercato) Vitivinicola non spese fino ad ora e la individuazione di risorse nazionali per una distillazione di crisi che consenta di togliere dal mercato i quantitativi invenduti di vino giacenti presso le cantine”.
“Si tratta di misure urgenti e necessarie non solo per la campagna vitivinicola che si sta concludendo ma anche e soprattutto – chiosa il coordinamento – per la prossima campagna, perché le giacenze in corso non consentiranno, durante la prossima vendemmia, di incamerare le uve che saranno raccolte tra qualche mese”.