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Il ministro Pichetto Fratin conferma l’ipotesi del congelamento della Centrale Enel di Cerano. Ieri vertice in Prefettura.

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In un’intervista rilasciata ad AdnKronos, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, conferma quelle che che erano da tempo le intenzioni ventilate dal Governo Meloni, e cioè di tenere in “stand by”, almeno per i prossimi 5 anni, le due centrali a carbone di Brindisi e Civitavecchia, ritenute una clausola di salvaguardia, cui poter fare affidamento in ogni momento in caso di emergenza.

”A fine anno – ha affermato – scadrà l’autorizzazione ambientale per la produzione di energia elettrica da carbone delle centrali di Civitavecchia e Brindisi. Un passaggio che conferma, in coerenza con quanto previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, il percorso di uscita dalla produzione elettrica a carbone sul territorio nazionale.

E’ un obiettivo chiaro e consolidato della strategia energetica italiana, in linea con gli impegni europei e con il percorso di transizione verso un sistema più sostenibile. Al tempo stesso stiamo tuttavia valutando con attenzione la possibilità e le modalità di interventi che consentano di evitare una dismissione anticipata degli impianti rispetto a quanto potrebbe risultare opportuno sotto il profilo strategico”.

“La priorità del governo – ha continuato Pichetto Fratin – è garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale e la continuità degli approvvigionamenti, in un contesto ancora caratterizzato da forti elementi di incertezza. Come Mase continueremo a operare in stretto raccordo con gli altri soggetti istituzionali e con gli operatori del settore, nel rispetto del quadro normativo e degli obiettivi di decarbonizzazione, assicurando un equilibrio tra sostenibilità ambientale, sicurezza energetica e tutela del nostro sistema produttivo”.

Questa settimana è stata caratterizzata a Brindisi da un corteo snodatosi per i corsi principali del centro cittadino, composto da centinaio di lavoratori dell’indotto Enel, col fine immediato di scongiurare il licenziamento cui, dal primo gennaio 2026, andranno incontro 50 operai dell’azienda Sir.

Ieri, in Prefettura, alla presenza oltre che del Prefetto di Brindisi, Luigi Carnevale, del Sindaco della città, Giuseppe Marchionna, delle delegazioni di Confindustria e Confartigianato e dei sindacati, si è tenuto in incontro straordinario proprio per discutere la sorte di questi lavoratori.

Si è discusso di una possibile e probabile soluzione-ponte, un’ assunzione a tempo determinato, della durata di tre mesi, dei 50 lavoratori in questione da parte di altre aziende dell’indotto del polo di Cerano, nell’attesa che arrivi, dal Governo o da Enel, la vera grande assente al tavolo di ieri e non solo di ieri, un intervento che porti concretezza rispetto alle aspettative, per ora solo fumose, che si aggirano attorno all’area industriale a sud di Brindisi.

Tante aziende hanno risposto alla manifestazione d’interesse indetta all’inizio del 2025 proprio dal Governo, ma l’anno si è concluso e tutto è rimasto, per ora, sulla carta.

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