Agricoltura pugliese, lavoro occasionale e dati sull’occupazione
La stabilizzazione del lavoro occasionale in agricoltura, prevista dalla Manovra, viene indicata come una misura rilevante per sostenere le esigenze delle aziende agricole e offrire opportunità di integrazione al reddito per alcune categorie di cittadini. In questo contesto, la Puglia si conferma la regione italiana con il maggior numero di lavoratori dipendenti in agricoltura, con 151.858 occupati, pari al 15% del totale nazionale.
L’indicazione arriva da Coldiretti Puglia in occasione dell’approvazione di un emendamento alla Legge di Bilancio in Commissione Bilancio del Senato, passaggio che rende strutturale uno strumento già sperimentato e considerato utile senza sostituire le assunzioni ordinarie.
Lavoro occasionale in agricoltura: una misura con impatto sociale
Secondo Coldiretti Puglia, il lavoro occasionale in agricoltura ha dimostrato di poter integrare il mercato del lavoro agricolo tradizionale, contribuendo a coprire periodi di maggiore richiesta di manodopera. Nel biennio sperimentale, la misura avrebbe coinvolto circa 10mila persone, in prevalenza pensionati e studenti.
In una nota, Coldiretti Puglia sottolinea che lo strumento consente di “mettere insieme le esigenze delle aziende agricole con la possibilità di offrire un’integrazione al reddito alle categorie più deboli”, evidenziando inoltre che l’esperienza non avrebbe mostrato criticità tali da compromettere l’impianto della misura.
Occupazione agricola in Puglia: numeri e regole del lavoro occasionale
I dati riportati indicano che in Puglia sono 27.576 le aziende agricole che impiegano manodopera, secondo l’Osservatorio INPS sul lavoro in agricoltura relativo al 2024. La disciplina del lavoro occasionale prevede l’accesso, tra gli altri, a persone disoccupate, pensionati, giovani con meno di 25 anni e a soggetti in particolari condizioni, nel rispetto dei requisiti previsti.
L’attività lavorativa non deve superare le 45 giornate annue per singolo lavoratore e può riguardare esclusivamente chi non abbia avuto un ordinario rapporto di lavoro subordinato nei tre anni precedenti. L’obiettivo dichiarato è semplificare gli adempimenti e i costi per le imprese, mantenendo tutele e rispetto degli accordi collettivi di settore.
Nel quadro complessivo dell’occupazione agricola, la Puglia resta la regione con la maggiore incidenza di lavoratori dipendenti nel comparto, un dato che rafforza il peso del settore primario nell’economia regionale.
Con la stabilizzazione del lavoro occasionale in agricoltura, l’attenzione si concentra ora sull’attuazione operativa della misura e sull’eventuale monitoraggio dei risultati, sia in termini di supporto alle aziende sia rispetto alle opportunità offerte ai lavoratori coinvolti.
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