Nel corso di un incontro istituzionale al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Natuzzi ha presentato il piano industriale 2026-2028. Il documento prevede 479 esuberi e la chiusura di due siti produttivi sul territorio pugliese.
La comunicazione è stata diffusa dalla Fillea Cgil Puglia, che ha espresso una valutazione negativa sul contenuto del piano. Secondo il sindacato, le misure annunciate incidono in modo rilevante sull’occupazione e non offrono prospettive industriali di lungo periodo.
Natuzzi 479 esuberi: i contenuti del piano industriale
Il piano industriale 2026-2028 presentato da Natuzzi include una riduzione dell’organico pari a 479 unità. È inoltre prevista la dismissione di due stabilimenti produttivi.
La Fillea Cgil Puglia ha evidenziato l’assenza di investimenti strutturali a sostegno della produzione e dell’innovazione. Il sindacato ha ribadito la necessità di tutelare le competenze professionali e di garantire la continuità delle attività industriali in Italia.
Natuzzi 479 esuberi: il confronto istituzionale
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto a Natuzzi di ritirare le decisioni presentate. La richiesta include la sospensione di qualsiasi iniziativa unilaterale, come lo spostamento di macchinari o il trasferimento delle attività.
Il tavolo ministeriale sarà riconvocato il 25 febbraio. Prima di tale data, il 9 gennaio, è previsto un incontro in sede regionale per avviare un confronto tecnico sul piano industriale.
La Fillea Cgil Puglia ha confermato la disponibilità a rivedere il piano per renderlo sostenibile per i lavoratori e per il territorio. In assenza di modifiche, il sindacato non esclude iniziative di mobilitazione.
L’evoluzione della vertenza dipenderà dall’esito dei prossimi incontri istituzionali e dalla possibilità di una revisione delle misure annunciate.
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