Brindisi: i lavoratori dell’indotto Enel in corteo chiedono di conoscere il proprio futuro

Sarà un Natale di grande apprensione quello che si apprestano a vivere i lavoratori dell’indotto Enel.
50 di loro, quelli che appartengono all’azienda Sir, sono già in possesso di una lettera di licenziamento per il prossimo 31 dicembre, ma anche per gli altri il futuro è tutto fuorché roseo, stante il clima d’incertezza che grava sul futuro della Centrale Enel “Federico II” di Cerano, come abbiamo più volte raccontato.
Questo spiega la nutrita partecipazione del corteo che a partire da stamane, partendo da viale Palmiro Togliatti, nei pressi delle sedi del Tribunale e della CGIL, è sfilato per le vie della città, causando inevitabili disagi alla circolazione stradale, con la partecipazione convinta di tutte le sigle sindacali.

A partire dal pomeriggio poi, i manifestanti hanno occupato il centralissimo Corso Garibaldi, dove è posta fra l’altro la sede di Confindustria Brindisi, per cercare di essere ricevuti dai rappresentanti dell’associazione degli industriali.
Unanime fra i partecipanti il clima di solidarietà per i lavoratori che dal primo gennaio si troveranno privi di un’occupazione, la sensazione comunque di trovarsi tutti sulla stessa barca, come si dice, visto che sul futuro di questo grande stabilimento industriale non è stata ancora detta una parola di chiarezza e che della questione sono interessati anche i più alti livelli istituzionali, a partire dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e dalla Presidenza del Consiglio, dalle cui parti si è paventata recentemente una possibile nazionalizzazione di un insediamento energetico ritenuto strategico, sia pure dato da tempo come giunto alla fine della sua corsa proprio per il 31 dicembre del 2024.




