Consumo di suolo in Puglia: terza regione d’Italia con 818 ettari persi nel 2024
La Puglia sale sul podio nazionale per il consumo di suolo, classificandosi come la terza regione d’Italia per perdita di superficie naturale. Secondo il rapporto 2025 pubblicato da ISPRA e SNPA (D.C. 297/2025), la regione ha perso 818 ettari di suolo naturale solo nel corso del 2024, con un tasso di consumo pari all’8,19% rispetto al territorio regionale.
Consumo di suolo: dati allarmanti per la Puglia
I dati diffusi da ISPRA evidenziano un quadro preoccupante. A fronte di 818 ettari di suolo naturale persi, solo 11 ettari sono stati ripristinati. Particolarmente colpita la provincia di Lecce, che da sola ha registrato la perdita di 239 ettari in un anno, risultando la terza provincia italiana per consumo di suolo.
Il Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia, Giovanni Caputo, ha espresso forte preoccupazione in merito: “I dati del 2025 mettono in luce una situazione che, se non affrontata con urgenza, rischia di compromettere il futuro della nostra terra”.
Le conseguenze ambientali e le richieste dei geologi
Il consumo di suolo in Puglia continua a crescere a ritmi preoccupanti, con effetti diretti sull’erosione, la perdita di biodiversità e l’aumento della vulnerabilità idrogeologica. L’impermeabilizzazione del terreno riduce la capacità del suolo di assorbire le acque piovane, aumentando il rischio di frane e alluvioni.
“È fondamentale che le istituzioni regionali e locali prendano atto della gravità della situazione e agiscano con decisione” – ha aggiunto Caputo – “Serve una pianificazione territoriale che metta al centro la salvaguardia del suolo, promuovendo il recupero delle aree degradate e un uso più efficiente del territorio già urbanizzato”.
I geologi pugliesi si dichiarano disponibili a collaborare con le amministrazioni locali, offrendo competenze scientifiche e professionali per contrastare questa tendenza e garantire un futuro sostenibile al territorio regionale.
Un appello per il futuro del territorio
Il Presidente Caputo ha ribadito la necessità di un cambio di rotta immediato: “Solo una pianificazione responsabile e condivisa può ridurre il consumo di suolo e proteggere la Puglia dalle conseguenze ambientali che già oggi si manifestano con crescente intensità”.
Il rapporto ISPRA sarà un punto di riferimento per le prossime politiche ambientali regionali, con l’obiettivo di invertire la tendenza e tutelare il patrimonio naturale pugliese.
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