Caparezza pubblica il 31 ottobre il nuovo album “Orbit orbit” e tornerà live nel 2026 a Bari

Lucca. Caparezza torna il 31 ottobre con il nuovo album “Orbit orbit” accompagnato dall’omonimo comic book, una nuova opera che esalta le sue due anime di musicista, di appassionato e sceneggiatore di fumetti.
«Non volevo che questo disco fosso troppo connotato – ha ammesso – Non ho spinto sull’acceleratore nello scrivere i testi, volevo fare il rap ma questo disco è quasi parlato, cosa che ho voluto e ho cercato, questa musica deve camminare in avanti come diceva Battisti. Forse non ho realizzato un concept album ma tematico sì perché i testi sono impegnativi e me ne sono reso conto solo dopo averlo scritto. Ero terrorizzato dall’idea che sono sempre migliori i primi album ma vorrei che questo avesse senso. Facciamo finta che è cantato in inglese, che piace ma non ci capisci nulla».
A quattro anni dall’ultimo progetto discografico, Caparezza torna ad orbitare intorno alle parole e al suo pubblico. Il mondo che ritrova è cambiato, ma a guidarlo è ancora una volta la curiosità, il bisogno di creare e di dare forma alle idee e a riaccendere la scintilla, la passione di sempre, il fumetto, lui che ne è un appassionato lettore.
«Il tempo cambia, parto sempre dall’ultima traccia del disco precedente – ha spiegato – Volevo liberarmi e ragionare sulla libertà, quella vera che fosse immaginazione, perché ciò che immagini poi diventa realtà. Questo disco è la celebrazione del rito di passaggio, come accade nelle tribù indigene quando un individuo passa dalla fase giovanile a quella adulta affrontando rituali che prevedono prove di resistenza atroci».
Dopo un periodo di disincanto, l’energia del festival ha acceso in lui la voglia di creare un comic book seguito da un disco a quet’ultimo ispirato. È così che nasce “Orbit orbit”, evoluzione musicale di un fumetto omonimo scritto di suo pugno, che in 14 capitoli ripercorre l’immaginario di Caparezza per poi tradurlo in musica.
«Orfano della mia strada maestra – ha confidato – Ho scritto questo fumetto che ha poi originato il disco, premio un po’ diverso, fumetto con due storie intrecciate di storia e di fantasia. La sceneggiatura del fumetto mi ha salvato, come quando sei nell’attesa di imparare a nuotare perché ho il piacere di fare ciò che mi piace».
Nei suoni e nelle melodie, “Orbit orbit” intreccia sperimentazione elettronica e racconto fantastico, raggiungendo la pacificazione interiore attraverso rotte che partono dal sintetizzatore e arrivano a un’orchestra di oltre 70 elementi.
«Amo la musica ma la odio anche – ha affermato– Ho un deficit uditivo che patologicamente si chiama acufene, dovuto all’abuso dei suoni molto alti che questa mia passione porta ad affrontare: è ciò che mi ha tolto la musica, ma mi ha dato tanto e sono tornato a scrivere. Nello scorrere degli anni su questa terra, pian piano la vita mi ha tolto qualcosa ponendomi in una posizione diversa tanto che le sciagure sono perfette: vivo con gli apparecchi acustici da tempo ma non ho alcun patema d’animo perché hanno accelerato il cambiamento mentre prima andavo in agitazione continuamente».
Il singolo che ha segnato ufficialmente il ritorno in musica dell’artista è “Io sono il viaggio” che esplora il potere rigenerante della vita e la capacità di rinascita dell’essere umano; nel brano Caparezza, che si identifica con il viaggio, riflette su come la vita trovi sempre un modo per ripartire, trasformando ogni fine in un nuovo inizio, ogni sconfitta in energia nuova.
Dopo i tre giorni a Lucca Comics & Games per presentare “Orbit orbit”, dal 2 novembre Caparezza percorrerà l’Italia da nord a sud per incontrare i fan in occasione di numerosi firmacopie in tutta Italia e presentare il nuovo disco-fumetto, facendo tappa negli store Feltrinelli Libreriedi Bologna, Torino, Milano, Verona, Firenze, Napoli, Taranto, Bari, Palermo, Catania, Cagliari, presso il Festival Fino a leggermi matto a Sassari, Discoteca Laziale di Roma e Clinic Music Store di Molfetta.
Caparezza tornerà live nel 2026 con oltre 20 date che lo vedranno sui palchi dei principali festival italiani. Il tour, che ha già collezionato i primi sold out, si apre il 26 giugno 2026 al Rock in Roma per essere il 27 a Firenze (Florence Music Festival), 4 luglio a Mantova (Mantova Summer Festival), 7 e 8 a Bologna (Sequoie Music Park), 11 a Collegno (Flowers Festival), 12 a Padova (Sherwood Festival), 15 a Milano (Parco della Musica), 17 a Servigliano (Nosound Fest), 18 a Francavilla (Shockwave Festival), 24 a Genova (Balena Festival), 25 a Cattolica (Arena della Regina), 1 agosto Campobasso (Area Eventi Nuovo Romagnoli), 5 a Lecce (Oversound Music Festival), 7 a Catania (Sotto Il Vulcano Fest), 8 a Palermo (Dream Pop Festival), 12 a Cinquale (Vibes Summer Festival), 13 a Brescia (Festa di Radio Onda D’urto), 16 a Majano (Festival di Majano), 22 ad Alghero (Alguer Summer Festival), 4 settembre a Bari (Oversound Music Festival) e 5 a Caserta (Reggia di Caserta). «Ho un rapporto con il mio pubblico che è quasi familiare – ha osservato – Volevo prendere in mano questo rapporto, dedicare tempo alle canzoni e al disco: voglio finalmente incontrare le persone porta a porta, fuori dal tunnel e lo vado a prendere questo pubblico. Devo ancora fare pace con il futuro e non sto ancora pensando ai concerti: saranno sicuramente teatrali, tutto al servizio di ciò che dico. Ora vivo l’ansia dell’uscita del disco che è poi la fine definitiva di tutto il progetto».
Il giornalista Franco Gigante, di Castellaneta, iscritto all’albo professionale dell’ordine nazionale dei giornalisti, ha cominciato a scrivere di calcio a metà anni sessanta per i settimanali regionali Il Gazzettino e NuovoSud, e di musica sui periodici nazionali Ciao2001 e NuovoSound.
Come inviato musicale ha seguito per anni il Festival di Sanremo.
Ha seguito quasi tutte le edizioni di Un Disco per l’Estate a Saint Vincent, Gondola d’Oro a Venezia e Vela d’Oro a Riva del Garda.
È inviato musicale dell’agenzia nazionale di stampa Italpress, è critico musicale per i quotidiani regionali Corriere Adriatico di Ancona, Il Centro di Pescara, Giornale di Sicilia, e collabora con Nuovo Quotidiano di Puglia e Buonasera Taranto.
Nella sua carriera ha scritto anche sui quotidiani Corriere Mercantile di Genova, Il Giornale di Reggio, Nuovo Molise, La Gazzetta del Popolo, La Provincia di Como, Il Giornale di Calabria, La Voce di Reggio, Calabria Ora e La Gazzetta dello Sport.
È stato direttore del periodico Contatto, dell’emittente televisiva RTM e di Radio 94 Taranto.
Come ufficio stampa ha curato la comunicazione del Centenario della Nascita di Rodolfo Valentino, Carnevale di Putignano, CantaGargano, Ercole d’Oro, Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile, Fondazione Rodolfo Valentino, Sagra da Farnedd e dei Sapori di Puglia, Premio Internazionale Rodolfo Valentino Economia Finanza Comunicazione e Ricerca, Valentino d’Argento, Mandarino d’Oro, Premio Internazionale Città di Valentino, Concorso Internazionale Musicale Crisalide, Concorso Internazionale d’Esecuzione Pianistica Città di Valentino, Comunità L’Incontro, Carnevale di Castellaneta, Miss e Mister Bellezza Jonica, Miss Castellaneta Marina; Enti e privati cui presta, o ha prestato, il lavoro di addetto alla comunicazione sono i Comuni di Castellaneta e di Palagiano, C.I.A. Area Due Mari Taranto e Brindisi, Ordine Equestre Santo Sepolcro di Gerusalemme, GAL Luoghi del Mito e delle Gravine, Comunità Montana della Murgia Tarantina, Diocesi di Castellaneta, Discoteca Nafoura di Castellaneta, Caffè del Cavaliere di Matera, Colombata Famosa 1867 di Massafra, Jonica Eventi, Greenergy, Lega Navale Castellaneta.
Ai primi anni settanta ha iniziato la carriera di dee-jay a Saint Vincent (Aosta), per proseguirla successivamente al Blu Moon di Marina di Ginosa e al Bi.Blu.Ar. di Martina Franca.
In ambito sportivo stato insignito del Premio CONI 2000 e dei premi benemerenza Stella d’Oro FIGC 1992 e 2003.
Ha promosso e organizzato il Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile per quasi vent’anni.
Ha prestato servizio di capo stazione nelle Ferrovie dello Stato Italiane a Bari Centrale, San Basilio Mottola e a Castellaneta.




