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Dipartimento di Fisica di Bari presenta sensori innovativi per salute e ambiente

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Dalla diagnostica oncologica non invasiva con sensori capaci di rilevare tumori nei liquidi corporei, fino a sistemi avanzati per il monitoraggio ambientale e modelli predittivi basati sull’intelligenza artificiale: il Dipartimento Interuniversitario di Fisica dell’Università di Bari e del Politecnico di Bari ha aperto oggi le porte alle imprese, presentando i risultati del progetto europeo QuaSiModO – Quantum Sensing and Modeling for One-Health. Una vetrina di tecnologie che conferma il ruolo del dipartimento come polo d’eccellenza e attrattore di talenti internazionali.

Sensori per la salute: diagnosi non invasive e imaging di nuova generazione

Durante l’incontro, i ricercatori hanno illustrato dispositivi microfluidici in grado di separare cellule nei liquidi corporei tramite onde acustiche di superficie, permettendo biopsie liquide senza marcatori chimici. È stato inoltre presentato il sensore QEPAS, basato sulla spettroscopia fotoacustica, capace di rilevare biomarcatori tumorali nel respiro umano, aprendo nuove prospettive per screening di massa non invasivi.

Accanto a queste innovazioni, il dipartimento ha mostrato biosensori ad alta sensibilità sviluppati con monostrati di anticorpi, oltre a una “pelle elettronica” flessibile con applicazioni nelle protesi intelligenti. In collaborazione con Cern e INFN, i fisici stanno inoltre realizzando sistemi per imaging 3D ad alta risoluzione utili nell’adroterapia oncologica, e partecipano al progetto internazionale The 10ps Challenge per la creazione di tomografi PET-ToF di nuova generazione.

Ambiente e sicurezza: sensori contro inquinamento e rischio vulcanico

Il Dipartimento di Fisica di Bari ha presentato anche tecnologie per il monitoraggio ambientale, come spettrometri gamma portatili per analizzare suolo e acque e rivelatori di particolato atmosferico ad altissima precisione. L’imaging quantistico iperspettrale apre nuove possibilità per la protezione ambientale in condizioni complesse.

Un’applicazione diretta alla sicurezza pubblica arriva dal sensore QEPAS, già sperimentato per il rilevamento di acido solfidrico nelle aree vulcaniche dei Campi Flegrei, con potenziali impieghi nella prevenzione del rischio vulcanico e nel supporto alle attività di protezione civile.

AI e calcolo quantistico al servizio della ricerca

Un ulteriore pilastro del progetto QuaSiModO riguarda il calcolo quantistico e l’intelligenza artificiale. I ricercatori hanno sviluppato digital twin quantistici e modelli ad alta risoluzione per correlare dati ambientali e sanitari, studiando legami tra inquinamento e malattie croniche. L’AI trova applicazione anche in ambito medico, con sistemi portatili per ecocardiografia e algoritmi capaci di ottimizzare i flussi informativi in situazioni di emergenza.

Il progetto, che coinvolge anche INFN, CNR e diversi spin-off innovativi, si propone come ponte tra ricerca e applicazioni industriali.

Le prospettive future

“Il Dipartimento di Fisica non si è limitato a mostrare i risultati della propria ricerca, ma ha aperto un dialogo concreto con le imprese”, ha dichiarato il direttore del DIF. Le collaborazioni avviate puntano a trasformare prototipi da laboratorio in soluzioni concrete per la salute, l’ambiente e lo sviluppo tecnologico del territorio.

Redazione Pugliapress

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