Puglia, la Corte Costituzionale ferma la legge anti-sindaci
Il 26 luglio 2025, la Corte Costituzionale ha bloccato la cosiddetta “legge anti-sindaci”, norma approvata in Puglia per limitare la candidatura dei sindaci alle regionali. La Consulta ha definito la disposizione “irragionevole, sproporzionata e lesiva del diritto di elettorato passivo”. La decisione rappresenta un punto fermo nel dibattito giuridico e politico regionale.
La Consulta boccia la norma: “Viola i principi costituzionali”
Il provvedimento regionale, conosciuto come “legge del presidente”, imponeva l’obbligo di dimissioni anticipate ai sindaci che intendessero candidarsi alle elezioni in Puglia. La Corte Costituzionale ha esaminato il ricorso presentato da diversi primi cittadini e ha stabilito che la norma violava l’articolo 51 della Costituzione. Secondo i giudici, restringeva in modo arbitrario l’accesso alla competizione elettorale.
“Si compromette l’uguaglianza nell’accesso alle cariche pubbliche”, si legge nella sentenza. Inoltre, il requisito temporale imposto risultava eccessivo, rendendo impossibile una scelta consapevole ai potenziali candidati. Per questa ragione, il giudizio della Consulta ha segnato un momento di svolta. Nonostante il tentativo della giunta regionale, il principio democratico è risultato prioritario.
Le reazioni in Puglia e le conseguenze politiche
La pronuncia ha generato immediate reazioni nel mondo politico pugliese. Molti sindaci, che avevano sospeso la decisione sulla loro eventuale candidatura, ora valutano un possibile ingresso nella corsa elettorale. Le opposizioni hanno parlato di “una norma punitiva, che ha scritto una brutta pagina per la democrazia regionale”.
D’altro canto, anche all’interno della maggioranza alcuni esponenti riconoscono l’errore di impostazione. La bocciatura modifica il quadro pre-elettorale e impone nuove riflessioni sulle strategie da adottare. In questo scenario, la Puglia si prepara a una fase politica più aperta e competitiva.
Verso il voto: i prossimi passi in Puglia
La campagna elettorale per le regionali in Puglia dovrebbe entrare nel vivo tra fine inverno e inizio primavera 2025. Con la legge anti-sindaci ormai cancellata, i partiti devono aggiornare le proprie liste e aprire il confronto interno sulle candidature. Alcuni sindaci potrebbero annunciare la loro discesa in campo già nelle prossime settimane.
Infine, non si esclude che il Consiglio regionale valuti nuove regole, ma senza replicare lo schema bocciato dalla Corte. Per ora, resta il richiamo della Consulta alla tutela dei diritti fondamentali e all’equilibrio democratico. La vicenda dimostra, ancora una volta, l’importanza del controllo costituzionale sulle leggi regionali.
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