Infortuni sul lavoro in Puglia: 26 morti e 77 casi al giorno nel 2025
Nei primi cinque mesi del 2025, la Puglia registra 11.644 denunce di infortunio sul lavoro. Si tratta di una media di 77 casi al giorno, con 26 vittime mortali. I dati Inail confermano una situazione critica, mantenendo la regione nella cosiddetta “zona rossa” per incidenza di mortalità.
Allarme sicurezza: Puglia in zona rossa per gli infortuni sul lavoro
Secondo il report dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering, il fenomeno degli infortuni sul lavoro in Puglia resta preoccupante. La regione si colloca tra le aree più colpite in Italia. Infatti, l’indice di mortalità è di 15,3 vittime ogni milione di occupati, ben superiore alla media nazionale di 11,6.
La segretaria generale della Cgil Puglia dichiara:
“Un dato emergenziale e strutturale che interroga istituzioni e imprese. Purtroppo il sistema produttivo antepone il profitto alla sicurezza, aggravando la situazione con ritardi culturali e gestionali.”
Queste parole evidenziano la distanza tra le promesse istituzionali e la realtà quotidiana nei luoghi di lavoro.
Industria e servizi: i settori più colpiti dagli infortuni sul lavoro in Puglia
I dati mostrano che il settore più colpito dagli infortuni sul lavoro in Puglia è quello dell’industria e dei servizi. In particolare, il comparto manifatturiero, l’artigianato e il terziario riportano le cifre più elevate.
Tra le province, Bari registra il numero più alto di vittime in termini assoluti, con 10 decessi. Tuttavia, l’indice di mortalità più alto si rileva a Brindisi, che raggiunge il valore di 38,7. Seguono Foggia e il capoluogo regionale.
Inoltre, l’Ispettorato del Lavoro segnala numerose violazioni. Queste riguardano la sicurezza, il lavoro nero e il mancato rispetto dei contratti. “Le imprese spesso riducono i costi comprimendo i diritti,” denuncia la Cgil. Le ispezioni risultano insufficienti e avvengono principalmente su segnalazione.
Prospettive e richieste per la sicurezza nei luoghi di lavoro
La Cgil chiede interventi immediati e concreti. Le priorità sono chiare: rafforzare le ispezioni, investire nella prevenzione e aumentare le risorse per la formazione. Inoltre, si sollecita l’introduzione di pene più severe per le aziende che violano le norme.
“Servono risposte vere, non slogan. Solo così si potrà tutelare la salute e la dignità di lavoratori e lavoratrici,” conclude la Cgil.
Le istituzioni nazionali e regionali, pertanto, dovranno adottare misure concrete. Solo così sarà possibile ridurre gli infortuni sul lavoro in Puglia e uscire dalla zona rossa.
PugliaPress
Quotidiano cartaceo e online dal 7 dicembre del 2000
redazione@pugliapress.it
direttore@pugliapress.it




