Senegalese travolto e ucciso a Mesagne: si è costituito l’automobilista

Si è presentato di sua spontanea volontà presso il Commissariato di Polizia di Mesagne il responsabile dell’investimento mortale ai danni di un cittadino senegalese di 28 anni da alcuni anni in Italia, Lamine Barro, domiciliato a Mesagne, riconoscendo le proprie responsabilità nell’accaduto.
L’incidente si è verificato nella tarda serata di ieri, poco prima di mezzanotte, poco fuori dal centro abitato sulla via, peraltro densamente popolata, che conduce a San Vito dei Normanni. Un tratto che gode, proprio in virtù dei tanti mesagnesi che vi vivono, di illuminazione artificiale.
Per questo motivo, oltre che per il fatto che la vittima indossasse il giubbino catarifrangente, e che la sua bici stessa fosse munita di luci, sorprende come l’incidente possa essere avvenuto, se non a causa di una gravissima disattenzione dell’automobilista, che ora dovrà rispondere di omicidio stradale e omissione di soccorso. Solo un automobilista di passaggio si è infatti fermato, e ha allertato i soccorritori del 118, che tuttavia hanno potuto soltanto constatare il decesso.
Immediate erano scattate le indagini, così come gli appelli dei rappresentanti locali della politica a costituirsi nei confronti dell’automobilista.
Lamine Barro si trovava in Italia da alcuni anni, ieri sera rientrava nella sua abitazione dopo aver lavorato in un ristorante, attività che svolgeva parallelamente a quella nei campi al fine di garantire adeguato sostentamento alla sua famiglia, composta dalla moglie e da due figli, rimasti in Senegal. Una storia uguale a tante altre, ammirevole per l’impegno che una persona possa adoperare, per i sacrifici che possa compiere, ma che è anche una storia amara, a prescindere dalla tragedia accaduta, perché sa di sradicamento dalla propria terra.
Lamine era inserito nel progetto Sai (sistema accoglienza e integrazione) gestito dalla Cooperativa Sociale Rinascita. Al fratello, anche lui residente in Italia, spetterà il compito, di concerto con la famiglia, di valutare il da farsi, organizzando il rito funebre in Italia e l’eventuale rientro della salma in patria.





