Brindisi Calcio al bivio: la questione entra anche nel dibattito politico interno alla maggioranza.
I TIFOSI INVOCANO IL PASSAGGIO DI PROPRIETA’, MA LO SCENARIO è ANCORA PIENO DI INCOGNITE: IL SINDACO MARCHIONNA REPLICA AL VICE OGGIANO
A Brindisi l’argomento del giorno è la sorte della squadra di calcio, ritornata quest’anno, dopo 33 anni, ai fasti della serie C ma in preda a difficoltà tanto di classifica (è penultima, in lotta per evitare intanto l’ultimo posto che significherebbe retrocessione diretta) quando, anzi soprattutto, societarie. Quest’ultime sono, in realtà, alla base anche delle difficoltà sul campo, in quanto la proprietà, che ha meritoriamente portato la società calcistica dall’Eccellenza alla C, non ha le disponibilità economiche tali da rendere sufficientemente competitivo l’organico. E fatica inoltre pure a tenere in ordine i conti, a stare dietro agli adempimenti richiesti da un campionato professionistico, rischiando per questo motivo solo, l’estromissione dal campionato il prossimo anno, anche se dovesse arrivare la salvezza sul campo. Della stessa natura, sono le difficoltà legate all’adeguamento dello stadio “Fanuzzi” alle normative richieste dalla C, con l’adeguamento richiesto delle tribune, dei riflettori e degli spogliatoi, su cui si sta ancora lavorando. Ma in avvio di campionato, quando era in corso il rifacimento del campo da gioco, il Brindisi Calcio dovette giocare alcune partite interne a Cerignola, perdendo incassi preziosi.
In città c’è maretta, l’accesa tifoseria biancoblù, pur riconoscente verso il presidente Daniele Arigliano per gli sforzi profusi negli anni passati, non ha gradito le difficoltà tecniche palesate dalla squadra e vorrebbe più chiarezza anche sulle prospettive di sostenibilità economica e finanziaria dell’intero progetto. Si sono registrate quindi contestazioni, prima con l’affissione di striscioni per le vie del centro città, poi direttamente allo stadio. Tali contestazioni hanno fatto sì che, inevitabilmente, la questione diventasse anche politica. Il vice sindaco, e assessore all’Urbanistica, Massimiliano Oggiano, ha chiesto, facendosi interprete anche della volontà della tifoseria, un intervento diretto del Comune, nella figura del sindaco, affinché possa direttamente gestire il discorso del passaggio di proprietà verso nuovi acquirenti.
Tuttavia la replica del sindaco Giuseppe Marchionna è stata piuttosto drastica: non è compito dell’amministrazione comunale mettersi a fare da mediatrice in discussioni fra soggetti privati che ipotizzano l’eventuale compra-vendita di una società sportiva. Solo quando esse saranno giunte ad una svolta, egli si metterà a disposizione di chi rilevasse il titolo sportivo, tanto più che, aggiunge: “per l’attuale società abbiamo già fatto molto, sia per quando riguarda lo stadio che per la mobilitazione ed il sostegno nei confronti dell’imprenditoria privata”.
Già, ma chi sarebbero i possibili acquirenti, anche solamente come soci? Il nome che si fa è quello dell’imprenditore francavillese Mino Distante, (in passato proprietario della Virtus Francavilla, da tanti anni in C, persona assai appassionata di sport e mecenate di varie piccole realtà dello sport della sua città) La motivazione sta nel fatto che Distante ha effettivamente discusso con l’attuale proprietà, in maniera accademica, di un suo eventuale ingresso nel Brindisi Calcio. Ha anche acquisito il materiale contenente lo stato dell’arte finanziario del club. Tuttavia, mettendo le mani avanti, egli ha fatto presente due questioni preliminari ad un suo eventuale ingresso in campo:
- Egli è al momento impegnato totalmente con i progetti della sua azienda, al punto di non aver avuto neppure il tempo materiale per consultare gli atti, e non potrebbe minimamente prendere in considerazione l’ipotesi di impegnarsi in un progetto tanto impegnativo senza potervisi dedicare adeguatamente.
- Il suo ingresso, considerato l’esosità dell’impegno economico richiesto da una società professionistica, sarebbe comunque in qualità di solo socio.
Nell’attesa che il cielo sulla società brindisina si schiarisca, e torni simile ai suoi colori sociali, nel turno infrasettimanale di ieri è arrivato un prezioso pareggio a reti inviolate sul campo, nientepopodimenoché, della capolista Juve Stabia. Quello che, nel calcio genuino di una volta, la cui assenza non smettiamo un giorno di rimpiangere, sarebbe stato definito dai cronisti il più classico dei “brodini caldi”.




