La sindrome della Taranta colpirà 1000 spettatori
Giunta alla 23esima edizione della “Notte della Taranta nella Gracia salentina fino al 19 agosto
Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia, o no? Così recitavano i versi di una nota hit di qualche anno fa, ma a quanto pare l’evento culturale e musicale noto oramai in tutto il mondo si farà, facendo sì che, con le note ed i balli, si possa finalmente avere una vera e propria notte battente. Il periodo post Covid ha generato un ossimoro, ossia una immagine di contrasto tra la calma della notte, che sta ad indicare il senso di pace che solo la musica può regalare, ed i suoni battenti e vivaci della sana tradizione mediterranea, quella delle origini, a cui nessuno sa resistere, perché colpisce il cuore facendo ballare l’anima. In buona sostanza: l’orgoglio di essere pugliesi.
La passione, la voglia di far da ponte tra passato e futuro, in un presente che non rinnega le tradizioni, ma le fa sue e ne è promotore per le future generazioni.
Musica e tradizione popolare si fondono dunque dando vita ad un fenomeno dalle radici molto antiche che è molto più di una semplice tradizione folkloristica, ma anzi, è tratto identificativo e parte integrante di una cultura locale ancora oggi più viva che mai.
Il 19 agosto le “tarante “ e i “ pizzicati “ saranno morsi dalla “ taranta “ ( un piccolo ragno che si forma nel periodo della mietitura ). Per esorcizzare e curarsi dopo lo stato di choc e malessere generale, cominceranno a muoversi dalla testa e gambe, strisciando sul dorso, mantenendosi aderenti al suolo. Batteranno i piedi a ritmo di musica, compiranno movimenti acrobatici e diversi giri su loro stessi, sino a crollare per terra per lo sfinimento, mostrando a volte le parti intime con movimenti impudichi. Dopo aver ballato e sudato per giorni, guariranno. La taranta è la loro medicina. L’ unico modo per far uscire il “male” è proprio quello di sottoporre il malato al suono ossessivo del tamburello. I movimenti convulsi e violenti li libereranno dal veleno del ragno, riportandoli alla vita. L’ esorcismo musicale si compirà.
Col passare del tempo la storia si è fatta mito, il mito è diventata leggenda. Per tornare a stupirci, per tornare ad accogliere la meraviglia della musica, della poesia, dell’arte, del cinema e della filosofia, il Festival partirà dal 1 agosto da Corigliano D’Otranto, Nociglia, Nardò, Sogliano Cavour, Carpignano salentino, Castrignano de Greci, Calimera, Cursi, Ugento, Zollino, Cutrofiano, Alessano, Lecce, Martignano, Soleto, Galatina, Sternatia e Martano, portando in piazza più di 400 artisti.
Un mosaico di immagini, visioni, racconti, sapere, per sollecitare un rapporto aperto con il pubblico. Un
rito collettivo di speranza ed audacia per imparare a riconoscere la meraviglia dell’ altro e scoprirsi umani.
Abbiamo vissuto in un limbo di cui si faceva fatica a vedere la fine, una calma piatta causata dal Covid – 19 che ha rischiato di catapultarci in un’apatia pericolosa per la salute.
Solo la musica può guarire, ha il gran potere di riuscire a far esprimere emozioni che difficilmente è possibile esprimere verbalmente in maniera completa.
Questa volta però si tornerà a ballare ma in totale SICUREZZA. L’ evento clou dell’estate pugliese nell’ anno della pandemia, avrà come parole d’ ordine la sicurezza. Lo ha dichiarato lo stesso Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il DPCM per gli spettacoli dal vivo, prevede la presenza di 1000 persone distanziate. Tutte le misure indispensabili sono state predisposte per la sicurezza degli artisti, operatori e del pubblico. Si è scelta la luce al buio al fine di contribuire alla rinascita tra mille difficoltà dei musicisti, tecnici, maestranze.
L’ evento a differenza degli anni scorsi durerà anziché 4 ore, 1 ora e mezza. Le tappe e il concertone finale di Melpignano, sarà trasmetto il 28 agosto 2020 da RAI2 e in diretta streaming. La musica tradizionale salentina tornerà dunque a pizzicare 1000 persone che animeranno le Piazze della Gracia salentina scelte come tappe del Festival itinerante.
Se il Coronavirus ha “Costretto “gli organizzatori a ridisegnare l’evento più atteso dell’ estate, la pletora degli spettatori non potrà essere che un omaggio a chi ha combattuto in I linea, contro un nemico invisibile. Sarà composta dagli eroi del Covid, non solo medici, infermieri, ma anche i Dimenticati “, gli autotrasportatori, insomma tutti coloro che in sordina hanno continuato a lavorare per la collettività.
I pugliesi cercano da sempre di mantenere viva la fiammella della speranza per non interrompere una tradizione diventata un must, così come lo è sempre stato, in passato, di una terra che non si arrende mai. Rinascere, ripartire con possibilità di riemergere. Accanto al messaggio della musica come terapia e possibilità di riemergere, c’è anche il contributo della Donna nella musica popolare, infatti quest’ anno l’ Altra tela delle donne sarà la sezione del Festival dedicata al contributo della donna nella musica popolare e ospiterà Tosca, Teresa De Sio, Lucilla Galeazzi, Maria Mazzotta, Ginevra di Marco, Elena Ledda e Faraualla.
Durante la serata, si esibirà l’Orchestra popolare con artisti di fama nazionale ed internazionale, guidata dal Maestro Concertatore Luigi Chiriatti, per convogliare la musica locale ad altri linguaggi e unirli assieme per creare un concerto unico e senza tempo, diverso ai tempi del Covid, alimentando la voglia di crescere sempre di più, migliorare e di continuare ad emozionare emozionandosi.
Francesca Branà