Manduria perché tutto tace di fronte al grave inquinamento ambientale?
Nel 1759 nasceva per opera di uno dei più grandi poeti e letterati italiani, Giuseppe Parini, La salubrità dell’aria, uno dei primi poemi dedicati alla questione ambientale. In tale ode il poeta parlando di Milano la definisce rozza, maleodorante e con cittadini senza un briciolo di pudore, i quali non dando importanza a quel “bene comune” che è l’ambiente han reso una discarica a cielo aperto, la città in cui vivono. Eppure leggendo e soffermandoci su questo poema ci si rende conto che più che la Gran Milano, sembra che il poeta descrivi, quasi, perfettamente la situazione attuale di Manduria. La Milano di fine settecento come Manduria, entrambe invase dallo squallido olezzo che ormai ammorba da anni tutta la cittadina; un’aria terribile e malsana, non solo triste spettacolo per quei pochi turisti che visitano la città ma tremendo e pericoloso per tutti i residenti che da anni sono costretti a respirarla. Questa terrificante fragranza che appesta Manduria, l’ha resa, ahimè!, celeberrima, in tutto il Bel Paese, per un triste primato, ossia quello di avere il più alto tasso di incidenza di tumori alla tiroide. Pisa, Acquaviva delle Fonti, San Giovanni Rotondo, Cesena, e potremmo citarne tant’altre; tutte accomunate da un medesimo “filo rosso”, ovvero quello di avere nei propri reparti oncologici persone affette da questo terribile male, e sfortunatamente quasi tutti provenienti da Manduria. Oltre a tali effluvi appestanti si aggiunge anche, purtroppo, come ogni estate, da svariati anni ormai, il ripugnante e schifoso spettacolo del dilagare delle blatte; non solo il centro storico ed il quartiere della necropoli messapica, ma anche negli altri sobborghi, molti cittadini hanno notato questa spiacevole invasione. A tal proposito – scrivono in una sua nota l’architetto Giuseppe Moscogiuri e l’avvocato Piter Giorgino, rispettivamente portavoce e coordinatore forum assetto del territorio del movimento politico Manduria Libera – “non capiamo e non riusciamo a concepire come mai l’attuale amministrazione, come anche le precedenti, non si siano mosse anzitempo per realizzare un serio piano di disinfestazione, eppure anche un noto proverbio ci ricorda che: prevenire, è meglio che curare e, non possiamo tollerare tali aberrazioni nella nostra amata Manduria; ecco perché ci poniamo e ci siamo posti delle domande, per le quali sicuramente non seguiterà una risposta”. “È mai possibile che i nostri commissari non si son resi conto di tale effluvio? È mai possibile che alle orecchie dell’onnipresente Michele Emiliano non siano giunte voci di tale olezzo? Come mai l’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente) che diverse volte ha rilevato la provenienza di tali fragranze, ora tace? Si rileva che solo ora, in prossimità delle elezioni, alcuni partiti ecologisti ed afferenti al governatore regionale si stanno destando e si stiano ponendo domande. È mai possibile che il programma di disinfestazione delle blatte non parta mai prima che inizino i caldi torridi? Inoltre, è assurdo che in pieno 2020 si debba vivere come nel Medioevo, e la Magistratura cosa fa? Come mai tutto questo silenzio? A chi giova? Perché tutto tace?”. Tutte queste domande vengono riassunte dal movimento politico manduriano in questione e rappresentano una sintesi delle innumerevoli proteste avviate dalla popolazione della cittadina messapica. “Attendiamo da anni che qualcosa si muova che ci arrivino responsi e che ci si possa liberare da tale olezzo e dal proliferare di tali insetti– conclude la nota di Manduria Libera – mentre sotto i nostri occhi tutto rimane immobile … salvo l’aumento dell’indice tumorale; eppure, da quel che si vocifera, molti e tanti conoscono già le risposte”.
G.Cer