Volano gli stracci nel PD a Francavilla: denunciato Maurizio Bruno.

Il Presidente del Consiglio Comunale di Francavilla Fontana, nonché ex sindaco della Città degli Imperiali e Consigliere regionale uscente, Maurizio Bruno, al termine di una riunione interna al Partito Democratico è stato denunciato dal suo compagno di partito, e giovane Consigliere comunale, Antonio Eugenio De Simone.
I fatti risalgono alla giornata di ieri, quando gli iscritti al PD di Francavilla si erano ritrovati per discutere il rientro o meno del partito all’interno della maggioranza a Palazzo di città che sostiene la Giunta di Antonello Denuzzo. Una decisione definitiva che ancora non è stata presa, e che lascia per il momento ancora in bilico la stabilità della consiliatura, ma che gli sviluppi dell’incontro, ben poco amichevole a quanto pare, di ieri, hanno finito col far passare in secondo piano.
Infatti, il dibattito di merito avrebbe preso una deviazione per spostarsi su motivi di rancore personale esistenti fra Bruno e De Simone, motivi che risalgono alla recente campagna elettorale per le Regionali in Puglia, per le quali Maurizio Bruno correva per vedere rinnovata la propria carica di Consigliere, senza riuscire ad ottenere la conferma.
Vero e proprio mattatore nelle liste del PD, e non solo di questo partito, in provincia di Brindisi, è stato infatti l’ex sindaco di Mesagne, Tony Matarrelli, che ha conquistato circa 25 mila preferenze, mentre l’altro seggio conquistato in provincia dal PD è andato a Isabella Lettori.
Ebbene, Bruno ieri ha accusato De Simone, evidentemente al culmine di un violento alterco, nel quale sono volate parole grosse fra i due, di aver fatto campagna elettorale per Matarrelli, invece che per il concittadino. Va aggiunto che la stessa candidatura di Matarrelli all’interno delle liste del PD è stato oggetto, prima delle Regionali, di un acceso dibattito all’interno del partito di Elly Schlein, la quale avrebbe dato il proprio benestare alla candidatura di Matarrelli benché egli non fosse, fino a poche settimane prima delle elezioni, un iscritto al suo partito.
Un’ altra figura di spicco del centrosinistra, Fabiano Amati, aveva anch’egli espresso desiderio di essere candidato nelle liste del PD, ma i suoi recenti trascorsi nelle file del partito di Calenda gli avevano negato la candidatura, facendolo dirottare poi in una delle liste civiche a supporto di De Caro.
Maurizio Bruno era stato fra coloro i quali si erano vigorosamente opposti alla candidatura nelle file del PD di chi non avesse prima fatto un percorso come semplice iscritto, ed è evidente che il suo malumore per una scelta che ha dovuto subire sia parte del violento diverbio scoppiato ieri con De Simone, il quale ha poi raggiunto il locale commissariato di Polizia per sporgere formale denuncia contro Bruno.
Senza fare riferimenti precisi a quanto accaduto, e senza citare direttamente Bruno, De Simone ha pubblicato un post sulla sua pagina facebook nel quale scrive: “Penso che la politica dovrebbe essere, prima di tutto, uno spazio sicuro. Sicuro per chi partecipa, per chi prende parola, per chi sceglie di esporsi nel confronto pubblico senza temere intimidazioni, pressioni o forme di sopraffazione.
Esiste un diritto fondamentale, spesso dato per scontato: quello di poter esercitare il proprio ruolo civico e politico senza subire aggressioni, né clima di paura o delegittimazione. Quando questo diritto viene messo in discussione, non è solo una persona a essere colpita, ma l’idea stessa di democrazia.
In particolare, chi è giovane e decide di impegnarsi nella vita pubblica dovrebbe trovare sostegno, ascolto e rispetto, non ostacoli che scoraggiano, isolano o fanno sentire soli. Chiedere partecipazione ai giovani e allo stesso tempo tollerare pratiche che li espongono a violenza o intimidazione è una contraddizione che non possiamo accettare”.
Dal canto suo Bruno ha fatto sapere di essere pronto in ogni sede a dimostrare la correttezza del suo operato, del quale sono stati testimoni gli altri iscritti del PD presenti, nonché a tutelarsi legalmente rispetto alle accuse mosse nei suoi confronti.




