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Divieto ai social per gli adolescenti in Australia, gli psicologi pugliesi: “Serve educazione”

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Educazione digitale adolescenti al centro del dibattito dopo l’entrata in vigore, in Australia, del divieto di accesso ai social network per i minori di 16 anni. La misura, considerata una prima mondiale, riporta l’attenzione sul rapporto tra giovani e piattaforme digitali e sull’importanza di un approccio educativo strutturato.

Gli psicologi pugliesi accolgono il provvedimento come un segnale significativo, ma ricordano che la sola restrizione non può essere risolutiva. Secondo gli esperti, il benessere degli adolescenti passa attraverso percorsi di formazione digitale rivolti sia ai minori sia agli adulti che li accompagnano.

Educazione digitale adolescenti: perché il divieto non è sufficiente

Il provvedimento australiano nasce dall’obiettivo di tutelare i giovani da rischi come cyberbullismo, perdita di autostima, dipendenza dai dispositivi e pressione sociale. Tuttavia, gli psicologi pugliesi sottolineano che un divieto può solo ritardare il contatto con la realtà digitale, senza affrontarne le radici.

Durante l’adolescenza, spiegano gli esperti, identità e relazioni si costruiscono anche attraverso l’interazione online. Un ambiente dominato da giudizi immediati, modelli irraggiungibili e metriche di popolarità può incidere sull’umore e amplificare insicurezze già presenti. Per questo l’educazione digitale adolescenti deve fornire strumenti critici e competenze emotive.

Educazione digitale adolescenti: il ruolo di famiglie, scuola e comunità

Secondo gli psicologi pugliesi, servono programmi strutturati che coinvolgano genitori, insegnanti, educatori e figure adulte di riferimento, affinché siano in grado di riconoscere segnali di disagio e accompagnare i ragazzi in un uso più consapevole dei social.

I percorsi educativi dovrebbero includere: gestione del tempo digitale, consapevolezza dell’immagine online, riconoscimento dei contenuti inappropriati, costruzione di relazioni autentiche e comprensione dell’impatto emotivo delle interazioni virtuali. Parallelamente, gli esperti auspicano una maggiore responsabilizzazione delle piattaforme digitali nella creazione di ambienti più trasparenti e sicuri.

La prevenzione, affermano gli psicologi, passa dal dialogo e dall’ascolto. Comprendere non solo come i giovani utilizzano i social, ma anche perché lo fanno, rappresenta un passaggio fondamentale per garantire libertà, equilibrio e benessere nella vita digitale e reale.

Redazione Pugliapress

PugliaPress Quotidiano cartaceo e online dal 7 dicembre del 2000 redazione@pugliapress.it direttore@pugliapress.it

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