IME Calcestruzzi, dissequestrata l’area produttiva a Martina Franca
È stato notificato oggi il provvedimento con cui la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto dispone il dissequestro delle aree operative e dei beni della IME Calcestruzzi 1976 srl. L’azienda è una storica realtà industriale attiva da mezzo secolo nel settore estrattivo e nella produzione di calcestruzzo. Il provvedimento consente la piena riattivazione dell’impianto e rappresenta un passaggio rilevante per il territorio.
IME Calcestruzzi dissequestrata l’area produttiva
Il provvedimento, firmato dal Sostituto Procuratore dott. Mariano Buccoliero, segue il sopralluogo del 27 novembre 2025 effettuato dalla Capitaneria di Porto di Taranto, in coordinamento con ARPA Puglia. Gli accertamenti hanno verificato il completamento degli interventi di adeguamento impiantistico e ambientale. Inoltre, gli interventi sono stati realizzati secondo le prescrizioni normative e sulla base del progetto dell’ing. Alessandro Antezza, con direzione lavori affidata all’ing. Martino Pastore.
La IME Calcestruzzi, difesa dagli avvocati Enrico Pellegrini e Luigi Palmieri, ha sin dall’origine del procedimento adottato una strategia di piena collaborazione con gli organi di controllo. Inoltre, ha mantenuto un’impostazione basata su trasparenza tecnico-amministrativa e rigorosa tracciabilità ambientale. Di conseguenza, il dissequestro conferma la conformità dell’impianto alle normative vigenti.
Il provvedimento della Procura e le dichiarazioni della difesa
A margine del provvedimento, l’avv. Enrico Pellegrini ha dichiarato: «Siamo pienamente soddisfatti dell’esito del procedimento, che conferma la serietà del lavoro svolto e la correttezza delle scelte tecniche adottate. Desidero esprimere il nostro apprezzamento per il senso di equilibrio e di rigore dimostrato dagli organi accertatori, in particolare dalla Capitaneria di Porto, dall’ARPA Puglia e dalla Procura della Repubblica di Taranto che, prima con il dott. Francesco Ciardo e oggi con il dott. Mariano Buccoliero, hanno garantito una lettura costruttiva dell’attività difensiva. Tale attività è risultata attenta ai profili tecnico-ambientali e fondata sul merito, riconoscendo la piena regolarizzazione dell’impianto e la sua conformità alle normative vigenti».
La società potrà ora procedere alla riattivazione immediata dell’attività di betonaggio. Ciò avverrà nel pieno rispetto delle prescrizioni ambientali e regionali. Parallelamente, resta in corso la definizione del procedimento amministrativo per la futura riattivazione dell’attività estrattiva. Pertanto, il provvedimento rappresenta un passaggio cruciale nel percorso di continuità produttiva e regolarizzazione dell’impianto.
Infine, il dissequestro consente di salvaguardare integralmente la base occupazionale aziendale, composta da 19 lavoratori e altrettante famiglie. Questo risultato assume particolare rilievo per il tessuto economico locale e per la stabilità di una realtà industriale presente a Martina Franca da cinquant’anni.
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