Salvaguardia api in Puglia: tutela per 13mila sciami e 32mila alveari
La salvaguardia delle api in Puglia è una priorità ambientale, con oltre 13mila sciami e 32mila alveari esposti agli effetti di eventi estremi, siccità e abbandono dei terreni legato alla diffusione della Xylella. L’attivazione di un nuovo sostegno regionale destinato alle aziende apistiche, previsto dal Complemento di Sviluppo Rurale 2023/2027 a partire dalla campagna 2026, punta a rafforzare la biodiversità e la sostenibilità ambientale nel territorio.
Salvaguardia api in Puglia: un patrimonio minacciato dal clima
Le api rappresentano un elemento fondamentale per la stabilità degli ecosistemi. La loro funzione di impollinazione garantisce circa il 70% della riproduzione delle specie vegetali e sostiene numerose colture agricole. Il patrimonio apistico regionale, composto da quasi 32.000 alveari e 13.000 sciami, è tuttavia esposto al rischio di eventi climatici estremi, prolungati periodi di siccità e riduzione delle superfici agricole produttive collegata anche ai danni provocati dalla Xylella.
Le difficoltà delle api hanno ricadute dirette sulla biodiversità. Le analisi più diffuse indicano che quasi il 90% delle piante selvatiche da fiore e il 75% delle colture agrarie mondiali dipendono totalmente o parzialmente dall’impollinazione animale. In questo quadro, la salvaguardia delle api in Puglia assume un ruolo strategico per la tutela delle produzioni agricole e del paesaggio rurale.
Nella regione operano 1.070 aziende apistiche, impegnate nella produzione di mieli differenziati: dal mandorlo agli agrumi, dalle clementine al rosmarino e al timo, fino al fiordaliso, alla sulla, all’eucalipto, al coriandolo, al trifoglio e al millefiori. Si tratta di un comparto in evoluzione, nel quale è in crescita la presenza di donne e giovani, a conferma di un interesse crescente verso modelli produttivi sostenibili e attenti all’ambiente.
Mercato, concorrenza estera e tutela dei consumatori
A rendere ancora più complesso il quadro interviene la concorrenza dei mieli d’importazione, spesso caratterizzati da prezzi molto bassi e da una qualità non sempre adeguata. Alcune indagini internazionali segnalano irregolarità in una quota rilevante dei campioni provenienti da Paesi extra UE, talvolta adulterati con sciroppi zuccherini o additivi che ne aumentano il volume, ne abbassano il costo e ne mascherano l’origine.
Per evitare confusione tra i consumatori e per sostenere le produzioni nazionali, l’etichettatura di origine obbligatoria rappresenta uno strumento centrale. La normativa prevede che sulle confezioni di miele interamente nazionale sia indicata in modo chiaro l’origine italiana del prodotto. In caso di miscele ottenute da più Paesi dell’Unione europea deve comparire la dicitura “miscela di mieli originari della Ue” con il dettaglio degli Stati coinvolti, mentre per le miscele provenienti da Paesi extra Ue o da mix tra Ue e non Ue sono previste specifiche indicazioni in etichetta.
Maggiore trasparenza sulle etichette consente ai cittadini di effettuare scelte di acquisto più consapevoli, sostenendo al tempo stesso le aziende apistiche che investono in qualità, tracciabilità e rispetto dell’ambiente. In questa prospettiva, la salvaguardia api in Puglia passa anche dalla difesa del reddito degli operatori locali e da un mercato più equilibrato.
Ruolo dei consumatori e prospettive per l’apicoltura regionale
Per difendersi da prodotti di dubbia provenienza e valorizzare l’apicoltura regionale, viene suggerito ai consumatori di controllare sempre l’origine in etichetta e di privilegiare, quando possibile, i produttori del territorio. L’acquisto diretto nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati locali rappresenta una scelta concreta per sostenere il comparto, proteggere le api e contribuire alla salvaguardia della biodiversità.
Le misure di sostegno previste dal Complemento di Sviluppo Rurale 2023/2027, operative dalla campagna 2026, puntano a rafforzare la resilienza delle aziende apistiche nei confronti dei cambiamenti climatici e delle criticità strutturali del settore. Interventi mirati su benessere degli alveari, miglioramento degli habitat, formazione tecnica e innovazione possono incidere positivamente sulla stabilità delle produzioni e sulla tutela degli impollinatori.
La prospettiva futura per l’apicoltura pugliese passa dall’integrazione tra politiche ambientali, strumenti di sostegno economico e scelte responsabili dei cittadini. Una filiera più corta, una maggiore attenzione all’origine dei prodotti e un impegno costante nella salvaguardia delle api in Puglia possono contribuire in modo significativo alla protezione degli ecosistemi, alla qualità del cibo e alla conservazione del paesaggio rurale regionale.
PugliaPress
Quotidiano cartaceo e online dal 7 dicembre del 2000
redazione@pugliapress.it
direttore@pugliapress.it




