Un’indagine sui salari in Puglia realizzata da CGIL Puglia in collaborazione con Osservatorio Futura e Fondazione Di Vittorio fotografa una situazione allarmante per i redditi da lavoro nella regione. Oltre la metà del campione intervistato dichiara di percepire uno stipendio netto inferiore ai 1.400 euro mensili, mentre il 58% afferma di avere difficoltà a coprire tutte le spese entro la fine del mese. I dati sono stati presentati a Cerignola durante un evento dedicato alla memoria di Giuseppe Di Vittorio, figura simbolo del movimento sindacale italiano.
I risultati dell’indagine sui salari in Puglia
Dallo studio emerge che i settori con i redditi più bassi restano quelli a forte stagionalità, come agricoltura, turismo e servizi. L’ampia diffusione di contratti precari, a termine e part-time, incide in modo significativo sul potere d’acquisto dei lavoratori pugliesi. Il quadro regionale conferma un trend di lunga durata che penalizza il Sud, dove la retribuzione media rimane stabilmente inferiore rispetto al resto del Paese.
Secondo i ricercatori, la disparità salariale è accentuata anche dalla mancanza di politiche industriali e da un tessuto produttivo frammentato, con scarsi investimenti in innovazione e ricerca. Questi fattori limitano le opportunità di crescita occupazionale e favoriscono la diffusione di lavori a basso valore aggiunto.
Povertà e welfare in calo nel Mezzogiorno
La CGIL Puglia sottolinea come la regione sia oggi la prima in Italia per numero di famiglie in condizione di povertà relativa: una su quattro vive con risorse insufficienti. A ciò si aggiunge un progressivo arretramento del welfare pubblico, con servizi sociali e sanitari sempre più ridotti. La perdita di potere d’acquisto, aggravata dall’aumento del costo dell’energia e dei beni essenziali, ha reso più vulnerabili lavoratori e pensionati.
L’indagine sui salari in Puglia evidenzia inoltre un fenomeno sociale di rilievo: l’emigrazione giovanile. Negli ultimi vent’anni oltre 700mila residenti hanno lasciato la regione, in gran parte under 35, in cerca di migliori condizioni economiche e professionali. Un trend che, se non invertito, rischia di compromettere lo sviluppo demografico ed economico della Puglia.
Prospettive e sfide future
I dati raccolti indicano la necessità di politiche attive per il lavoro che garantiscano stabilità, retribuzioni dignitose e maggiori tutele sociali. Un rafforzamento del sistema produttivo regionale e nuovi investimenti in formazione, tecnologia e ricerca potrebbero rappresentare la chiave per rilanciare l’economia pugliese e ridurre il divario con le altre regioni italiane.
La situazione dei salari in Puglia rappresenta quindi una sfida aperta per istituzioni, imprese e parti sociali, chiamate a individuare soluzioni efficaci per assicurare ai cittadini un futuro più equo e sostenibile.
PugliaPress
Quotidiano cartaceo e online dal 7 dicembre del 2000
redazione@pugliapress.it
direttore@pugliapress.it




