È il nostro turno: Carlo Zito e i giovani pugliesi chiedono credibilità
Da vent’anni la stessa guida in Regione: “Chi non ha voluto cambiare si assuma le responsabilità. Ora spazio ai giovani pronti a lavorare”
In Puglia i giovani non chiedono sconti, chiedono credibilità. È il messaggio che Carlo Zito, 33 anni, candidato al Consiglio regionale con Forza Italia, affida ai cittadini: “Non possiamo più accettare un’eredità fatta di disastri e promesse mancate. Chi ha avuto la possibilità di cambiare le cose in passato e non l’ha fatto, oggi non può solo lamentarsi. Deve avere il coraggio di ammettere le proprie responsabilità e di lasciare spazio a chi vuole davvero rimboccarsi le maniche”.
Carlo Zito parla con la concretezza di chi ha alle spalle quindici anni di lavoro, studio e impegno civile: “Mi sono laureato, e lavoro da quando avevo quindici anni, e come me ci sono tanti ragazzi e ragazze che vogliono restare in Puglia e contribuire a cambiare il proprio territorio e la propria regione. Ma per farlo servono fiducia e possibilità reali”.
Le sue parole risuonano in un momento in cui la Puglia vive criticità strutturali: una sanità spesso inefficiente, una rete di trasporti regionali che non regge al confronto con le necessità dei cittadini e dei turisti, e un fenomeno doloroso: i giovani laureati costretti ad andare via perché non trovano un lavoro adeguato ai propri titoli.
“Alla sanità e alla xylella – sottolinea Zito – va aggiunto il tema dei trasporti. Esistono linee come la Martina–Taranto che sembrano rimaste a un’altra epoca. Se poi non sei motorizzato e vuoi raggiungere Ostuni da Locorotondo, diventa un’impresa. Lo hanno scoperto anche tanti turisti che, fidandosi del trasporto pubblico, sono rimasti intrappolati tra orari assurdi e coincidenze impossibili”.
Il passaggio delle Ferrovie del Sud Est allo Stato aveva fatto sperare in un miglioramento, ma, come osserva Zito, “finora è cambiato poco nella vita quotidiana di pendolari e turisti. Se davvero vogliamo una Puglia competitiva, i collegamenti interni devono essere affidabili, frequenti e integrati”.
Sul fronte della sanità, aggiunge: “Non bastano i comunicati stampa o i proclami. Servono assunzioni mirate, riorganizzazione dei presidi e investimenti seri sulla medicina territoriale. E soprattutto serve misurare i risultati, perché la trasparenza è il primo passo verso la fiducia”.
La riflessione si allarga alla politica regionale: “Da vent’anni in Puglia abbiamo lo stesso governo, e oggi qualcuno vorrebbe addirittura continuare per altri dieci anni ad amministrare la Regione in queste condizioni. Ma se in vent’anni non è cambiato nulla, se i problemi restano gli stessi, significa che qualcosa non va. E se non cambia davvero qualcosa, noi giovani — noi professionisti, noi ragazzi che ancora resistiamo qui — saremo costretti ad andare via”.

Oggi leggendo i social colpisce un paradosso: c’è chi si lamenta ogni giorno e chiede di chi siano le responsabilità. Ma non serve più puntare il dito su altri. Bisogna dire le cose come stanno. Chi fino a questo momento ha voluto che le cose restassero così, chi non ha mai avuto la volontà di cambiare, si deve assumere le proprie responsabilità anche in futuro. Perché se nulla è cambiato, è perché qualcuno ha preferito che tutto restasse com’era.
Poi Carlo Zito usa una metafora che colpisce nel segno: “La Puglia oggi è come un malato. Un malato grave, quasi terminale, che sembra non avere futuro. Eppure un futuro ci sarebbe, se solo si avesse il coraggio di curarlo davvero. Ma per farlo serve un cambio di mentalità, serve credere nei giovani e nel loro modo di affrontare i problemi, con una visione nuova e concreta”.
Non è una chiamata allo scontro generazionale, ma alla chiarezza: “Noi giovani stiamo subendo i disastri di chi ci ha preceduto. Siamo una generazione di professionisti, di lavoratori, di persone che affrontano ogni giorno le conseguenze di scelte sbagliate. Ma non ci tiriamo indietro: siamo pronti a rimboccarci le maniche, a lavorare con serietà e visione”.
E la chiusura è una sfida a tutto il sistema: “Oggi c’è la possibilità di cambiare davvero. Prima di criticare, chiedetevi: avete davvero la volontà di cambiare? Volete davvero dare una svolta? Allora date fiducia ai giovani, a chi ha idee, competenze e una mentalità veloce — fast mind — capace di adattarsi, di risolvere, di innovare. Perché se non lo farete, non potrete più lamentarvi di come sono le cose. Perché resteranno esattamente così”.
“Forza Italia ha avuto il coraggio di fare una scelta vera. Nel mio territorio, un esempio concreto di questa forza è Michele Marraffa: un imprenditore che si è fatto da solo, partendo dal nulla e costruendo nel tempo un gruppo di imprese internazionali che operano in tutto il mondo. Le sue aziende sono oggi sinonimo di eccellenza e innovazione, una realtà che rappresenta con orgoglio la Puglia sui mercati globali.
Le imprese di Marraffa non sono soltanto una testimonianza di successo economico, ma un modello che punta sui giovani, sui laureati, sulle competenze e sulle nuove tecnologie. Io stesso sono la dimostrazione di questo approccio: la prova che quando si crede nelle persone, nei talenti e nella formazione, il cambiamento diventa possibile.
Michele Marraffa ha iniziato a fare politica da ragazzo, sgomitando a destra e a sinistra, con la tenacia di chi non si arrende e la passione di chi costruisce, e oggi le sue aziende sono un simbolo della Puglia che lavora, che innova e che compete nel mondo.

Ebbene, il fatto che Forza Italia abbia scelto di candidare un giovane come me è la conferma di un partito che non ha paura del futuro, ma vuole affidarlo a chi dovrà viverlo più a lungo. Perché chi vivrà più a lungo questo territorio siamo noi, i giovani. E allora mi chiedo e vi chiedo: volete davvero che i giovani gestiscano i territori in cui vivranno? Se la risposta è sì, allora bisogna cambiare, adesso. Non domani, ma ora.”
Antonio Rubino è giornalista, editore e direttore del Gruppo Puglia Press e de La Voce del Popolo. Esperto di comunicazione e organizzatore di grandi eventi, ha collaborato anche con la RAI. Leggi la biografia completa




