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SS 172: Da anni la battaglia di Renato Perrini per mettere in sicurezza la Strada dei Trulli

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Una presenza costante sulla SS 172 tra solleciti, controlli e risultati. Nessuno oggi può usare quella strada come tema elettorale.

Da anni Renato Perrini porta avanti la sua battaglia per la messa in sicurezza della Strada dei Trulli, la SS 172 che collega Martina Franca a Taranto. Una battaglia vera, cominciata quando ancora non era di moda parlare di infrastrutture e sicurezza, e proseguita con tenacia, passo dopo passo, fino a diventare un impegno costante e riconoscibile.

Nel corso degli anni, in tanti sono passati sulla 172. Alcuni durante le campagne elettorali, altri per farsi vedere davanti ai cantieri. Sono arrivati anche assessori regionali, fotografati accanto alle transenne e ai mezzi dell’Anas, come se bastasse una visita per risolvere anni di problemi. C’è stato anche chi poi avuto anche vicende giudiziarie, ma questa è un’altra storia. Ma la verità è che, passata l’ondata elettorale, tutti sparivano. Tutti tranne uno.

Renato Perrini, in questi anni, è stato l’unico a restare. Non per opportunismo politico, ma per convinzione. La Strada dei Trulli per lui è diventata una questione personale: la percorre ogni giorno, la conosce curva per curva, e sa che dietro ogni ritardo ci sono disagi veri e rischi concreti. È stato lui a richiamare l’attenzione della Regione e dell’Anas quando i cantieri si fermavano, a chiedere risposte immediate, a denunciare i rallentamenti e i difetti dei lavori. E spesso, quando qualcosa non andava, lo faceva sapere pubblicamente, anche a costo di essere scomodo.

L’impegno di Perrini è andato oltre la denuncia. Ha seguito i lavori personalmente, con controlli continui e sopralluoghi, e in più di un’occasione è stato proprio il suo intervento a sbloccare situazioni ferme da mesi. La sua presenza costante è stata determinante per arrivare, nel 2024, all’apertura della seconda corsia nel tratto tarantino, un risultato che ha reso la strada più scorrevole e sicura, ma che non può ancora considerarsi la conclusione del percorso.

Sulla 172, infatti, restano comunque criticità importanti. Gli incidenti continuano a verificarsi, spesso per distrazione, ma anche per carenze strutturali e segnaletiche. As esempio la mancanza di autovelox nei posti più critici per garantire sicurezza.

Criticità che Perrini ha più volte segnalato queste situazioni, chiedendo verifiche e correzioni immediate. Ma, come lui stesso ha ammesso, dove il controllo politico e istituzionale non è bastato, qualcuno ha agito per conto proprio, commettendo errori di gestione che oggi pesano sulla collettività.

È anche per questo che Perrini continua a vigilare: perché conosce la differenza tra un lavoro ben fatto e uno lasciato a metà. Non si è mai limitato a prendere atto delle difficoltà, ma le ha affrontate, chiedendo trasparenza e responsabilità. E oggi, dopo anni di battaglie, la SS 172 comincia finalmente a cambiare volto, ma resta un cantiere da completare e da monitorare.

Per questo motivo, sarebbe scorretto ed anche illegittimo, che qualcuno oggi usasse la Strada dei Trulli come tema da campagna elettorale. Chi lo farebbe, lo farebbe solo per convenienza, ignorando la realtà dei fatti e il lavoro che è stato fatto finora. La 172 non può diventare terreno di propaganda: sarebbe una mancanza di rispetto verso chi, come Perrini, ci ha lavorato davvero per anni, con coerenza e testardaggine.

Renato Perrini non ha mai cercato visibilità, ma risultati. La sua è stata una battaglia di presenza e di responsabilità. Quando gli altri si limitavano alle parole, lui controllava i cantieri; quando gli altri sparivano, lui tornava sul posto. Oggi, se la Strada dei Trulli è più sicura, il merito è anche suo, di chi non ha mai smesso di crederci, anche nei momenti più difficili.

Eppure il suo lavoro non è finito. Restano ancora interventi da completare, verifiche da fare e nuovi tratti da mettere in sicurezza. Ma la direzione è chiara: la SS 172 non è più la stessa di anni fa. È una strada che finalmente cambia, che torna a essere un simbolo di collegamento e non di pericolo. E questo grazie a chi, con testardaggine e senso del dovere, non ha mai lasciato il campo.

Oggi il suo monito è chiaro: chi vuole parlare della SS 172 lo faccia solo se l’ha vissuta, se ne conosce i problemi e se ha davvero lavorato per risolverli. Perché questa battaglia non appartiene alle campagne elettorali, ma alla realtà quotidiana di chi vive la strada, la percorre e vuole solo poterlo fare in sicurezza.di responsabilità e di amore per il territorio.

La 172 non è un palco, ma una responsabilità

La Strada dei Trulli non è un palcoscenico. È una strada vera, con storie, famiglie e tragedie alle spalle. Chi oggi la nomina per tornaconto politico commette un errore di rispetto verso i cittadini e verso chi, come Perrini, l’ha difesa sul campo.

La sicurezza non si improvvisa: si costruisce con la presenza, con i controlli e con il lavoro di anni. Perrini ha incarnato tutto questo. Ha dimostrato che la politica può ancora essere servizio e coerenza, non scena e propaganda.

La 172 non è un simbolo da campagna, ma la prova che la serietà e la perseveranza valgono più di qualsiasi promessa. Chi la percorre lo sa: è una strada che racconta il coraggio di chi non si è mai arreso.

Antonio Rubino

Antonio Rubino è giornalista, editore e direttore del Gruppo Puglia Press e de La Voce del Popolo. Esperto di comunicazione e organizzatore di grandi eventi, ha collaborato anche con la RAI. Leggi la biografia completa 

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