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Natuzzi, confermata la CIGS per 1.787 lavoratori fino al 2025

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È confermato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per un massimo di 1.787 dipendenti di Natuzzi S.p.A.. La misura vale dal 1° novembre al 31 dicembre 2025. Riguarda gli stabilimenti in Puglia e Basilicata e tutela i livelli occupazionali nel distretto del mobile imbottito.

Il Ministero del Lavoro ha formalizzato la decisione in videoconferenza. Al tavolo erano presenti il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’azienda, le organizzazioni sindacali, Confindustria e le Regioni interessate. L’obiettivo è gestire la fase industriale e proteggere i lavoratori.

CIGS Natuzzi: contesto e obiettivi della misura

La CIGS sosterrà gli stabilimenti durante il riassetto produttivo. Il provvedimento si inserisce nel quadro previsto dalla normativa vigente. Le parti sociali hanno chiesto un percorso chiaro di rilancio. La priorità resta la continuità delle attività e la salvaguardia dell’occupazione.

Fonti istituzionali spiegano che lo strumento riduce l’impatto sociale nel breve periodo. Le stesse fonti sollecitano un piano operativo con tappe misurabili. Servono investimenti, formazione e aggiornamento tecnologico. Il distretto ha competenze riconosciute sul mercato internazionale.

CIGS Natuzzi e prospettive del distretto

Durante il confronto sono emerse ipotesi di finanza alternativa, come l’emissione di bond aziendali. Queste opzioni richiedono analisi dei costi, tempi definiti e trasparenza verso i lavoratori. Un piano condiviso può favorire la stabilità finanziaria e la ripresa della produzione.

Il marchio opera in oltre 100 Paesi. La rete commerciale offre un canale utile al rilancio. Un calendario di verifiche periodiche aiuterà a misurare i risultati. Il dialogo tra istituzioni, azienda e sindacati resta essenziale.

La CIGS per Natuzzi garantisce una copertura immediata ai dipendenti coinvolti. Le prossime settimane serviranno a definire obiettivi, investimenti e tempistiche. Il monitoraggio congiunto consentirà di valutare gli effetti sul lavoro e sulla competitività del distretto.

Redazione Pugliapress

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