Non si arresta la sequenza di attentati ai bancomat nel Salento

Con l’ultimo episodio avvenuto stanotte ad uno sportello ATM della Banca Popolare Pugliese di Torre San Giovanni, marina di Ugento, sale a 13 il numero delle azioni di scasso, per mezzo di esplosivo, realizzare negli ultimi mesi agli sportelli bancomat, o postamat, fra le province di Lecce e Brindisi.
Una sequenza che ha spinto Poste Italiane, poche settimane fa, a decidere la chiusura al pubblico dei propri sportelli nelle ore serali e notturne in tantissime località di queste due province, una scelta da molti criticata per la verità, ma che trae origine proprio dall’inquietante routine di questi attentati.
Sembra certo che, almeno negli ultimi due episodi riscontrati questa settimana, la banda sia stata la stessa, sia per la contiguità geografica (Presicce-Acquarica la notte fra lunedì e martedì e Torre San Giovanni la scorsa) sia per l’utilizzo della stessa automobile utilizzata dai ladri e ripresa da telecamere di sorveglianza, una Panda bianca.
Ma la scia di questi episodi è iniziata lo scorso luglio, disegnando una geografia che ha visto registrare inizialmente dei colpi nell’hinterland di Lecce (Surbo e San Pietro in Lama alle filiali del Monte dei Paschi di Siena, Leverano alle Poste) in settembre la frazioni leccesi di Villa Convento e Frigole e nella vicinissima Arnesano (con obiettivo sempre le Poste o gli sportelli di MPS o BPP) per poi scendere verso il basso Salento jonico, Racale prima degli ultimi due di cui sopra.
Ma anche nel vicino territorio brindisino si sono registrati azioni di questo tipo nell’ultimissimo periodo: bancomat di BPP a Sandonaci e San Pietro Vernotico, Poste sempre in quest’ultima località.
Filo comune a tutte le azioni, l’utilizzo della cosiddetta “tecnica della marmotta”, candelotti esplosivi piazzati sotto agli sportelli che distribuiscono il denaro, fatti saltare (o tentati di, perché in alcuni casi le azioni non hanno avuto esito positivo) per poi recuperare velocemente il denaro.




