Brindisi: alunno bullizzato dai compagni e poi bocciato ottiene sospensiva della bocciatura dal Tar

La seconda sezione del tribunale amministrativo di Lecce, presieduta da Ettore Manca, è intervenuta per sospendere, con apposito decreto cautelare, la decisione del Consiglio di istituto di una scuola superiore di Brindisi relativa alla non ammissione al secondo anno di una studente che non aveva superato gli esami di recupero dei debiti formativi, a seguito di un’attenta valutazione dell’esposto presentato dal legale della famiglia.
Nel reclamo, l’avvocato Danila Faruggia ha ricostruito minuziosamente quanto il giovane studente è stato costretto a subire nel corso dello scorso anno scolastico in termini di trattamento da parte dei suoi compagni di classe, o almeno di una parte di essi.
Egli è stato vittima infatti di una serie ripetuta di episodi di bullismo fra le mura scolastiche, come spinte violente che ne hanno determinato cadute per terra, con conseguenti ematomi refertati in sede ospedaliera, o altri atti di derisione, come quando veniva mezzo denudato, preso di peso e messo a sedere nel cestino o chiuso in classe da solo durante la ricreazione. Queste azioni venivano anche riprese con i telefonino e divulgati nelle chat degli studenti, allo scopo di amplificare il potere umiliante delle stesse.
Di questa serie di oltraggi ripetuti, a parere del Tribunale amministrativo, si sarebbe dovuto tenere conto in sede di giudizio e di scrutinio, tanto più che essi sono stati riportati dai genitori all’attenzione della dirigente dell’Istituto superiore. La scuola è stata quindi oggetto di una denuncia penale da parte della famiglia dell’alunno
Per queste ragioni il Tar, oltre al decreto di sospensiva, ha fissato la Camera di Consiglio al 20 ottobre per la trattazione collegiale della vicenda, al fine di stabilire nel merito se l’alunno possa essere ammesso al secondo anno, che egli eventualmente andrà a frequentare certamente in un’altra scuola.
Due considerazioni a commento di questa vicenda: la prima è che la vigilanza in certe classi, e in certe scuole in particolare, è un lavoro di enorme difficoltà richiesto ai docenti, ma esso diventa più importante della didattica, considerata il livello di educazione non pervenuto da parte di una parte non trascurabile degli adolescenti. Da qui la cronaca degli ultimi anni, piena di questi episodi incresciosi.
La seconda è che benissimo ha fatto il ministro dell’Istruzione Valditara a vietare l’uso del cellulare anche nelle scuole superiori.




