È stato firmato un nuovo protocollo regionale per contrastare il caporalato in Puglia, rafforzando la tutela dei lavoratori agricoli e promuovendo legalità e trasparenza nel settore. L’intesa, siglata tra Regione Puglia, Arpal, Ispettorato del Lavoro, INPS, INAIL, organizzazioni agricole e sindacati regionali, è destinata a durare tre anni.
Caporalato in Puglia: una risposta concreta al lavoro irregolare
Il protocollo d’intesa rappresenta un passo deciso nella lotta al caporalato in Puglia, fenomeno ancora diffuso nei campi e tra i lavoratori stagionali. L’accordo mira a intensificare i controlli nei territori agricoli, rafforzare i servizi offerti dai Centri per l’Impiego e sviluppare campagne di informazione rivolte ai lavoratori, con particolare attenzione alla sicurezza, alla salute e ai diritti sindacali.
Antonio Ligorio, segretario generale della Flai Cgil Puglia, ha dichiarato: “La lotta al caporalato non può più essere rinviata, né affrontata con strumenti deboli. Serve un impegno concreto, strutturato e condiviso, e questo accordo va in quella direzione”.
Il ruolo dei sindacati e della filiera agroalimentare
Secondo Ligorio, l’efficacia del protocollo dipenderà anche dall’impegno delle organizzazioni sindacali nel vigilare sulla sua attuazione. Ha inoltre sottolineato l’importanza di costruire una filiera agroalimentare “trasparente e responsabile”, chiamando in causa anche la grande distribuzione organizzata, il cui ruolo viene definito “fondamentale”.
“Dietro i frutti che finiscono sulle nostre tavole ci sono spesso storie di fatica, sfruttamento e diritti negati”, ha affermato Ligorio, ribadendo che la battaglia contro il caporalato è una questione di civiltà. “Non basta firmare protocolli o leggi: l’impegno deve essere quotidiano, nei campi, nei tavoli istituzionali, nelle piazze. Solo così costruiremo un’agricoltura davvero giusta e sostenibile”.
Un protocollo triennale per legalità e dignità
L’accordo prevede azioni coordinate tra le istituzioni firmatarie, con l’obiettivo di rafforzare la legalità nel lavoro agricolo e garantire condizioni dignitose ai braccianti, molti dei quali migranti. Saranno attivate iniziative per favorire l’inclusione sociale e lavorativa, oltre a interventi per migliorare l’accesso ai servizi sanitari e all’assistenza legale.
L’intesa vuole rispondere in modo operativo e duraturo al fenomeno dello sfruttamento nei campi, tutelando non solo i diritti dei lavoratori, ma anche la sostenibilità e la reputazione dell’intero comparto agricolo pugliese.
Prospettive future
Nei prossimi mesi verranno definite le modalità attuative del protocollo, con l’avvio di tavoli tecnici e campagne di sensibilizzazione a livello locale. Il monitoraggio sarà affidato a una cabina di regia interistituzionale, con il coinvolgimento delle parti sociali. L’obiettivo comune è quello di trasformare l’intesa in un modello replicabile in altre regioni, per una filiera agroalimentare più equa e sostenibile.
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