Lavoratori stranieri in agricoltura: risorsa chiave per la Puglia
Con il nuovo decreto flussi appena entrato in vigore, torna sotto i riflettori il ruolo fondamentale dei lavoratori stranieri in agricoltura. La Puglia, in particolare, si conferma tra le regioni più coinvolte nella gestione e nell’integrazione di manodopera migrante nei campi. Lo evidenzia Pietro Buongiorno, segretario generale Uila Puglia, che richiama l’attenzione sulla necessità di affrontare con urgenza il tema demografico e occupazionale che interessa il comparto agricolo regionale.
Lavoratori stranieri in agricoltura: un pilastro per il comparto pugliese
Secondo i dati forniti dalla Uila Puglia, dei 152mila operai agricoli stagionali presenti nella regione, ben 43mila – il 28% – sono stranieri. Nella provincia di Foggia, questa percentuale sale fino al 44%, a dimostrazione della forte dipendenza da manodopera migrante nei periodi di picco produttivo. “È evidente – spiega Buongiorno – che il lavoro dei migranti è essenziale per garantire la tenuta produttiva di un sistema agricolo fondato sulla stagionalità e sull’intensità delle colture.”
Il fenomeno si intreccia con un quadro demografico preoccupante: il tasso di natalità in Italia ha toccato un nuovo minimo nel 2024, con solo 370mila nascite e una media di 1,18 figli per donna. All’inverno demografico si aggiunge l’invecchiamento della popolazione attiva e un saldo negativo tra nascite e decessi (-281mila). “Senza un’adeguata integrazione dei lavoratori stranieri – prosegue Buongiorno – rischiamo di compromettere la sostenibilità economica e sociale dei nostri territori.”
Criticità del decreto flussi e necessità di riforma
Il nuovo decreto flussi, pur contenendo modifiche apprezzate, non sembra rispondere in modo efficace alle esigenze reali del settore. “Molti lavoratori entrati con i precedenti decreti restano invisibili per l’apparato amministrativo,” denuncia Uila Puglia. Inoltre, la procedura del click day non garantisce la tempestività necessaria per le aziende agricole, e i numeri parlano chiaro: nel 2024, a fronte di 59.720 domande in Puglia, sono stati rilasciati solo 8.659 nulla osta e appena 682 permessi di soggiorno.
“Parliamo dell’1,1% di permessi sulle domande totali,” sottolinea Buongiorno. “È urgente snellire le procedure, coinvolgere le associazioni datoriali e rafforzare il sistema per facilitare l’arrivo e la regolarizzazione dei lavoratori migranti.”
In un contesto in cui l’economia sommersa e il lavoro irregolare restano ancora fenomeni diffusi, la gestione efficace dei flussi migratori rappresenta una leva strategica per contrastare lo sfruttamento e garantire la piena applicazione dei contratti collettivi e delle leggi sociali.
Prospettive future per l’agricoltura pugliese
La riflessione avviata da Uila Puglia apre scenari che richiedono interventi concreti a livello regionale e nazionale. La programmazione dei flussi deve basarsi su dati reali, velocizzare i tempi di rilascio dei nulla osta e tutelare i diritti dei lavoratori stranieri, riconoscendo il loro ruolo strategico nel mantenimento della produttività agricola pugliese.
“È tempo di superare approcci emergenziali e costruire politiche strutturali – conclude Buongiorno – che considerino i lavoratori stranieri in agricoltura non come un problema, ma come una risorsa indispensabile per il futuro del comparto.”
PugliaPress
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