Un tesoro di età messapica: presentazione dei lavori di scavo di Monte Papalucio a Oria

Incastonato fra fichi d’india ed arbusti tipici della macchia mediterranea, su uno dei piccoli rilievi su cui sorge il centro abitato di Oria, Monte Papalucio, sta venendo alla luce un autentico tesoro di età messapica, un sito archeologico che arricchisce moltissimo l’offerta storico culturale della città tradizionalmente legata all’età federiciana.
L’Amministrazione comunale di Oria ha presentato stamane, a lavori in via di ultimazione, il risultato di quanto i lavori di scavo hanno consentito di porre in bellissima evidenza, alla presenza della responsabile scientifica degli scavi, la professoressa Grazia Semeraro, ordinario di Archeologia Classica dell’Università del Salento, del Sindaco di Oria, Cosimo Ferretti, della responsabile per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, Francesca Ricci.
Il progetto si inquadra all’interno del “Sistema museale urbano di Oria. Il parco archeologico di Monte Papalucio”, finanziato dalla Regione Puglia, e finirà con il costituire un’ulteriore attrattiva per la Città, specialmente nel periodo estivo, quand’essa è al centro dei flussi turistici anche per via del “Torneo dei Rioni” in Agosto.
La professoressa Semeraro ha spiegato: “Il sito ha una grande rilevanza in quanto di natura espressamente religiosa, in quanto al suo interno venivano adorate due divinità espressamente legate al tema della fertilità e del buon raccolto, Dèmetra e sua figlia Persefone. La cosa che più ci colpisce è come esso si presenti in maniera praticamente inalterata rispetto a come esso si doveva presentare 2500 anni fa, con la stessa vegetazione, sia pure con un’ubicazione così prossima alla Città di Oria. Si tratterà ora di valorizzare adeguatamente questo luogo”.
Da parte sua, con legittima soddisfazione, il Sindaco Ferretti ha commentato così l’importanza dell’inaugurazione: “La nostra Città, ha una storia di millenni, iniziata alla fine del Neolitico. Essa era sede di pellegrinaggi da parte di persone che vi venivano dalle città vicine, per ingraziarsi i favori delle dee Demetra e Persefone, come dimostrano i pegni ritrovati dinnanzi alla grotta che fa da altare votivo. Buona parte dei preziosi ritrovamenti su Monte Papalucio sono stati trasferiti nella sede di Palazzo Martini, dove potranno essere osservati.
Lo straordinario lavoro dagli archeologi mi rende molto orgoglioso perché la valorizzazione di questo luogo era uno dei programmi della Giunta che presiedo. A questo punto si costituisce un vero e proprio circuito integrato dei tesori storico-culturali, fra l’area della Cattedrale, del Castello, di Piazza Lorch e di Monte Papalucio, che potremo offrire ai visitatori”.




