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Acciaierie d’Italia piano ripartenza in crisi

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Ennesimo stop per il sito di Taranto: tutto fermo, tranne le scuse

L’ex Ilva di Taranto, sede di Acciaierie d’Italia, al centro del piano di ripartenza
“L’ex Ilva di Taranto, sede di Acciaierie d’Italia, al centro del piano di ripartenza”

Taranto, 26 giugno 2025 – Il piano di ripartenza di Acciaierie d’Italia è di nuovo in stallo. I Commissari Straordinari attribuiscono i ritardi a “danni imprevisti” riscontrati nell’Altoforno 2. Ma dopo oltre un anno di gestione, è credibile che nessuno si sia accorto delle gravi criticità strutturali? O è solo l’ennesima strategia per prendere tempo e scaricare colpe?

Acciaierie d’Italia piano ripartenza fermo all’Altoforno 2

Le operazioni di svuotamento dell’Afo/2 si sono concluse solo a marzo 2025. Solo allora, secondo i commissari, sarebbero emersi “gravi danni impiantistici”. Ma come può un piano industriale di rilancio essere basato su impianti mai verificati realmente?

Acciaierie d’Italia: stop anche per l’Altoforno 1

Nel frattempo, anche l’Afo/1 è stato fermato a causa di un evento tecnico e del successivo sequestro giudiziario. I vertici hanno accusato la Procura di Taranto per presunti blocchi alle autorizzazioni, ma i magistrati hanno smentito: nessuna richiesta mai ricevuta.

Taranto e il fallimento del piano di ripartenza di Acciaierie d’Italia

Il piano di ripartenza di Acciaierie d’Italia si dimostra sempre più un’illusione. Gli operai in cassa integrazione sono oltre 3.900. La produzione è al minimo. E mentre si continua a parlare di sicurezza e trasparenza, i cittadini di Taranto restano ostaggio di una gestione che promette e non mantiene. Il Sole 24 Ore lo aveva già previsto: senza un controllo reale degli impianti, nessun rilancio è possibile.

La comunità locale, fortemente colpita dalla crisi dell’ex Ilva, attende risposte concrete. Il piano di ripartenza di Acciaierie d’Italia dovrebbe rappresentare un’opportunità di rilancio economico e occupazionale. Tuttavia, senza un impegno reale e una gestione efficace, rischia di rimanere un progetto incompiuto, alimentando ulteriormente il malcontento e la sfiducia tra i cittadini.

Una ripartenza impossibile senza responsabilità

La crisi dell’ex Ilva sembra infinita. Il piano di ripartenza di Acciaierie d’Italia resta inchiodato agli stessi ostacoli: impianti compromessi, visione industriale assente, responsabilità politiche ed economiche rinviate. Taranto, ancora una volta, subisce senza ottenere risposte.

È evidente che programma di rilancio dell’ex Ilva resta inchiodato agli stessi ostacoli e necessita di una revisione approfondita. Le problematiche emerse, tra cui i danni agli impianti e le responsabilità gestionali, richiedono un intervento deciso e trasparente da parte delle autorità competenti. Solo attraverso un’analisi dettagliata e una pianificazione strategica sarà possibile garantire un futuro sostenibile per l’industria siderurgica di Taranto

Antonio Rubino

Antonio Rubino è giornalista, editore e direttore del Gruppo Puglia Press e de La Voce del Popolo. Esperto di comunicazione e organizzatore di grandi eventi, ha collaborato anche con la RAI. Leggi la biografia completa 

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