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“F-35 israeliani hanno compiuto esercitazioni militari presso l’aeroporto di Foggia”: la denuncia in Parlamento e l’iniziativa dell’Ordine degli psicologi della Puglia

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Questo pomeriggio, in occasione del tradizionale appuntamento col “Question time”, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli ha posti un’interrogazione uregente al ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in merito alla presenza di aerei militari israeliani presso l’aeroporto “Amendola” di Foggia.

“Il 32° Stormo dell’Aeronautica militare – ha affermato nella controreplica Bonelli – ha ospitato caccia F35 israeliani per esercitazioni militari nel cielo aereo italiano. Voi avete garantito un’esercitazione su base militare italiana a quei caccia F-35 israeliani che poi vanno a bombardare a Gaza. Poi ci venite a dire che curate i bambini. Vergogna”.

Bonelli ha giustamente messo in rilievo, con la sua interrogazione, la doppiezza dei Governo italiano, il quale non ha compiuto alcun atto ufficiale per prendere le distanze dall’operato di Israele, niente che andasse oltre dichiarazioni di condanna, peraltro giunte soltanto nelle ultimissime settimane di una vicenda che va avanti da un anno e mezzo, per tacere delle sue colpe storiche, senza considerando le quali sfugge pure l’esistenza di organizzazioni terroristiche come Hamas.

Da segnalare, a latere, la lodevole presa di posizione dell’Ordine degli Psicologi della Puglia, che domani riunirà a Bari nella sua sede il suo Consiglio per una seduta straordinaria dedicata proprio alle oltremodo tragiche vicende della terra di Palestina:

fermare il massacro in atto nella Striscia di Gaza e salvare la vita della popolazione civile. Gli psicologi – si legge neol comunicato – uniranno la propria voce a quella di milioni di persone e operatori sanitari nel mondo, che assistono con orrore e indignazione a ciò che appare sempre più come un genocidio in corso. A Gaza, ottantamila vittime, tra cui migliaia di bambini, sono il tragico bilancio provvisorio di un’azione sistematica di distruzione.

La popolazione civile, inerme, viene scacciata da un luogo all’altro, colpita con armi di ogni tipo, lasciata senza cure, senza cibo, senza soccorsi. Il personale sanitario è diventato bersaglio diretto. Si sta usando la fame come arma di guerra, qualcosa che credevamo impossibile nel XXI secolo. “Come psicologhe e psicologi, conosciamo gli effetti devastanti e duraturi dei traumi da guerra e persecuzione” spiega il presidente dell’Ordine, Giuseppe Vinci.

“La memoria della Shoah ci insegna che le conseguenze psichiche dei conflitti non si esauriscono con il cessare delle bombe: i traumi si trasmettono per generazioni, segnando il futuro di interi popoli”. Fermare le armi, disarmare le parole:è questo il messaggio che le psicologhe e gli psicologi della Puglia vogliono lanciare con tutta la forza di cui sono capaci.

Questo sarà possibile se la pressione internazionale si farà reale, concreta e forte, come sta avvenendo già in tanti Stati del mondo, non solo condannando questo stato di cose ma chiedendo anche il riconoscimento dello Stato della Palestina e la fine del terrorismo vile in tutte le sue forme, imponendo l’embargo della fornitura di armi e rivedendo gli accordi commerciali con lo Stato di Israele, senza aspettare oltre.

“In questi mesi – conclude Vinci – ci rendiamo conto dell’insufficienza delle parole per esprimere l’orrore, ma è proprio per questo che dobbiamo trovarle. Non possiamo restare in silenzio. Al governo israeliano chiediamo di fermarsi e ai governi del mondo, incluso il nostro, di agire con determinazione”.

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