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Bari, notti di folle mala movida nel quartiere Umbertino durante la festa patronale

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Bari ha vissuto in questi giorni i tre giorni di festa dedicati al proprio protettore, San Nicola. I festeggiamenti si sono conclusi, simbolicamente, con lo spettacolo maestoso dei fuochi pirotecnici che hanno richiamato sul lungomare, migliaia di persone, giunte anche fuori dal Capoluogo.

Oltre alle problematiche e ai disagi, messi nel conto ed inevitabili, legati alla viabilità, però, questa tre giorni ha visto anche una recrudescenza del problema legato al fenomeno della cosiddetta mala movida nella zona centrale della Città, in particolare nel quartiere Umbertino.

Già mesi addietro la zona era stata oggetto di ordinanze comunali volte a limitare gli orari nei quali i tanti locali pubblici presenti potevano vendere da bere (non oltre la mezzanotte) o tenere spettacoli musicali, ma il problema è lungi dall’essere risolto, visto che l’arrivo della bella stagione, la concomitanza con la festa patronale e un venir meno da parte di alcuni esercenti dell’attenzione verso i regolamenti comunali, hanno determinato una situazione di vero e proprio caos.

Tantissimi i giovani che si sono riversati per le strade del quartiere, intrattenendosi in un vero e proprio rave cittadino, fra musica ad alto volume sparata dalle casse delle automobili, bevute collettive, urla e canti. In tale situazione, si sono registrate moltissime segnalazioni da parte dei residenti nei confronti della polizia urbana, ma alcuni hanno fatto anche ricorso al lancio di secchiate d’acqua dalle logge dei propri appartamenti.

Indignato, per non dire altro, il Sindaco Vito Leccese, che ha preannunciato rinnovate azioni di contrasto al fenomeno a partire dai prossimi giorni. In sostanza, Leccese ha richiamato duramente al senso di responsabilità che non dovrebbe mai essere slegato dal buon sano divertimento. Una cosa non facile se il luogo è il centro di una Città, e questo non vale solo a Bari.

La convivenza del “popolo della notte” e dei residenti crea infatti ovunque problemi assai seri.

“Sono stato attaccato duramente – ha scritto – per le ordinanze che imponevano regole alla movida prevedendo la chiusura dei locali oltre una certa soglia oraria. Mi è stato detto che ero contro i giovani, contro la libertà, contro la vita negli spazi pubblici.

Ora faccio io una domanda a tutti: è questa la libertà? Non avere rispetto di chi ci sta intorno solo perché pensiamo di avere il diritto di fare quello che ci pare”?

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