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Il Movimento dei Trattori torna sulle strade foggiane. Emiliano chiede a Meloni un incontro per la soluzione della questione idrica.

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Un anno fa, esattamente di questi tempi, il Movimento dei trattori occupava le strade e le piazze delle principali città pugliesi, da Foggia a Lecce, per manifestare la propria esasperazione per una serie di questioni che riguardavano il settore agricolo, dalla concorrenza sleale proveniente dai Paesi esteri, che penalizza la produzione locale in quanto costretta a sottostare ai regolamenti dell’Unione Europea, al costo dell’energia, che si riversa poi su tutti i fattori di produzione.

Queste tematiche non hanno trovato di fatto una soluzione, (e non poteva essere diversamente) a dispetto dei tavoli tecnici tenutisi a livello regionale, e dell’interlocuzione con il Ministero delle Politiche agricole.

Questa settimana quindi, il Movimento dei trattori è tornato a solcare, anche se un po’ in sordina, le strade del foggiano, la provincia forse più dipendente dal settore agricolo e quella nel quale la crisi idrica sta facendo sentire maggiormente i propri effetti.

Due cortei, uno partito da Lucera e l’altro da San Severo, hanno fatto convergenza sul capoluogo dauno nella giornata di venerdì, con l’obiettivo di non far calare il silenzio sulle ragioni del loro malcontento.

A sostenere le ragioni della manifestazione degli agricotori, anche Confagricoltura Foggia, la quale fa presente soprattutto quanto sia grave la questione legata alla carenza di acqua in Capitanata. L’organizzazione fa presente di avere di molti anni insistito sulla necessità di allestire un sistema infrastrutturale adeguato, che preveda la costruzione di nuove dighe ed invasi per garantire l’approvvigionamento in tutto il territorio di quella che è la provincia più grande d’Italia.

Proprio su questo punto, qualcosa sembra muoversi, visto che il Governatore Michele Emiliano ha presentato richiesta formale al capo del Governo Giorgia Meloni per chiedere di discutere il più presto possibile una soluzione tecnica che potrebbe fornire una boccata d’ossigeno preziosissima alla stremata agricoltura foggiana.

Si tratta dell’invaso artificiale del Liscione esistente in Molise, la cui disponibilità di acqua addirittura in eccesso costringe lo sversamento, quindi lo spreco, di parte dell’acqua nel Mare.

“Al fine di utilizzare più razionalmente ed efficacemente le risorse dell’invaso – sostiene Emiliano è necessaria la realizzazione di due determinanti opere di collegamento a valle dello stesso. Uno di questi sarebbe destinato a rifornire ulteriormente il territorio molisano, mentre l’altro, un collegamento di circa 5 km, consentirebbe di convogliare parte delle risorse idriche in eccesso per le necessità molisane verso il nodo di Finocchito, incrementando così la disponibilità idrica per l’intera Capitanata”.

Emiliano assicura che la Puglia è ovviamente pronta non solo a versare all’ente regionale del Molise una somma corrispettiva all’aiuto di risorse idriche ricevuto, ma anche a contribuire alla realizzazione delle suddette infrastrutture, sia economicamente sia portando un contributo ingegneristico.

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