Sala della sede INPS di Brindisi dedicata a Eleonora Manta, uccisa assieme al suo fidanzato
La sede INPS di Brindisi, posta nella centralissima piazza Vittoria, ha vissuto nella settimana che va concludendosi, un momento altamente emotivo nell’intitolazione di una sala alla memoria di Eleonora Manta, la trentenne appena assunta in sede uccisa assieme al suo fidanzato, Daniele De Santis, il 21 settembre del 2020.
Alla presenza dei genitori di Eleonora e Daniele, ma anche di quelli che erano i suoi colleghi di lavoro, è stata infatti scoperta una targa posta all’ingresso di quella che è la sala destinata alla formazione dei nuovi dipendenti. La stessa Eleonora c’era passati pochi mesi prima, essendo stata assunta all’inizio del 2020 presso la sede di Brindisi dell’INPS, lei che era originaria di Seclì, nel sud Salento.
La targa affissa recita così: “Perché nel ricordo continui a vivere l’esempio della sua professionalità e a risplendere la luce del suo sorriso”. Toccante a proposito il ricordo di quella che era la direttrice provinciale all’epoca dei fatti, Rosanna Levari, che ha presenziato alla cerimonia assieme all’attuale direttore, Salvatore Saracino. Essendo arrivata a marzo del 2020, all’inizio del periodo delle restrizioni pandemiche, non aveva infatti avuto modo di conoscere di persona i suoi dipendenti, molto dei queli avevano scelto di lavorare da remoto. Solo nel mese di settembre, quando vi fu una momentanea riapertura degli uffici al personale e al pubblico, ebbe modo di fare conoscenza di Eleonora, poche settimane prima che la giovane venisse tragicamente a mancare.
“Un giorno mi è venuta incontro una ragazza che non avevo ancora avuto modo di conoscere in maniera approfondita. – rievoca Rosanna Levari- Dopo aver saputo il suo nome e il suo cognome, le ho chiesto rassicurazioni sull’andamento del lavoro, e la cosa che più mi ha colpita è stata una sua frase: non vedo l’ora che riapra lo sportello. In sostanza le mancavano le persone, il contatto con il pubblico, questa è una cosa straordinaria che custodisco del nostro incontro. Successivamente all’accaduto abbiamo affisso la targa per un’onda emotiva, ma avevo il desiderio di realizzare la richiesta della mamma di Eleonora di conoscere il posto di lavoro che aveva accolto la figlia con grande affetto e ho esteso l’invito anche alla famiglia di Daniele”.
Ha impartito la benedizione della sala don Mimmo Roma, parroco della Cattedrale di Brindisi, che ha commentato così il significato della giornata: “Il sacrificio di due persone sta generando un bene straordinario, inquantificabile”.
Eleonora Manta, 30 anni, e Daniele De Santis, 33, furono uccisi con ottanta coltellate dal 23enne Antonio De Marco, col quale avevano condiviso per alcuni mesi l’appartamento di via Montello, a Lecce. Un duplice delitto che scosse profondamente Lecce e al quale si interessò tutta Italia, anche perché nei primi giorni le indagini faticarono a trovare la strada per individuare il responsabile.
Alla base dell’azione omicida di De Marco, che studiava Scienze Infermieristiche, ci fu quella che egli visse come un’umiliazione, la richiesta da parte della coppia di trovarsi un altro alloggio. Tale comunicazione accese in lui la frustrazione per la sua soluzione di solitudine, al cospetto invece di una coppia di giovani felicemente conviventi e innamorati. De Marco è stato condannato all’ergastolo anche in appello, rinunciando poi di appellarsi alla Cassazione.