Il Comitato per la realizzazione della superstrada fra Lecce e Taranto chiede di istituire una cabina di regia.
I portavoce del “Comitato 7ter”, per la realizzazione a 4 corsie con doppia carreggiata della Bradanico-Salentina, i giornalisti Adelmo Gaetani, Lino De Matteis e Rino Giangrande, hanno inviato ai sindaci dei comuni più strettamente coinvolti dal tracciato dell’opera una lettera affinché sia costituita una cabina di regia, che possa rappresentare più fortemente i diritti del territorio in sede di contrattazione con la Regione, col Ministero dei Trasporti e con Anas, affinché il collegamento fra i due soli capoluoghi pugliesi confinanti non resti un’eterna incompiuta.
Le amministrazioni comunali alle quali la lettera è stata inviata sono i seguenti: Taranto, Lecce, Avetrana, Campi, Carmiano, Carosino, Erchie, Faggiano, Fragagnano, Guagnano, Leporano, Lizzano, Magliano, Manduria, Maruggio, Monteiasi, Monteparano, Monteroni, Novoli, Pulsano, Roccaforzata, Salice, San Donaci, San Giorgio, San Marzano, San Pancrazio, Sava, Squinzano, Surbo, Torre S. Susanna, Torricella, Trepuzzi e Veglie ma, la cabina di regia si propone di coinvolgere tutti i comuni delle provincie salentine.
In attesa che il prossimo 14 marzo torni ad unirsi la Conferenza dei servizi, con protagonisti Anas e comuni leccesi coinvolti nell’opera, si ricordano le ultime tappe della vicenda: nella Conferenza del 29 gennaio Anas presentava un progetto che, per questa via di collegamento, prevede solo il suo ammodernamento, con circonvallazioni che servano ad evitare gli attraversamenti dei centri abitati ma lasciando inalterate le due corsie. I sindaci leccesi avevano commentato con delusione il quadro prospettato e la Regione, su azione dell’assessora ai Trasporti, Anita Maurodinoia, aveva scritto al Ministero competente e ad Anas per invitarli a rivedere i loro piani sulla “7ter”, almeno limitatamente al tratto che congiunge San Pancrazio a Lecce, quello il cui tracciato è ancora in fase di elaborazione, essendo invece il segmento tarantino, da Manduria fino al raccordo con la superstrada Brindisi-Taranto all’altezza di Grottaglie, già in avanzata fase di progettazione, e quindi, a giudizio della Regione non più modificabile. Ma in questo modo, sostengono a ragione i rappresentanti del comitato, non si farebbe che accrescere l’anormalità della situazione di una strada che prevederebbe più della metà del suo tracciato a doppia carreggiata (quello fra Manduria e San Pancrazio lo è già) per poi proseguire con un formato a dimensione ridotta, quindi nel complesso disarmonico.
Inoltre, una mozione approvata all’unanimità il 5 luglio 2022, impegna la Regione, rivedendo l’analisi costi/benefici dell’opera, a inserirla fra le prioritarie del Piano dei trasporti, valorizzando il fattore del traffico potenziale a scapito di quello reale, che poi è l’elemento col quale Anas giustifica essenzialmente la sua decisione di operare sul piano del solo ammodernamento.
Certamente realizzare una superstrada vera e propria, mettendo nel conto contenziosi vari per gli espropri maggiori da ottenere, richiederebbe tempi molto più lunghi ma, mettendo sul piatto della bilancia la valorizzazione del fattore sicurezza e quella dello snellimento del traffico, che ora si riversa sulle alternative, essenzialmente passando per Brindisi, la bilancia penderebbe dalla parte della realizzazione di una superstrada vera e propria.