Aggredisce l’addetta alle pulizie del Cara di Bari, denunciato
Aggredisce l’addetta alle pulizie del Cara di Bari, denunciato Il 14 febbraio del 2024 all’interno del Cara di Bari, il Centro di accoglienza richiedenti asilo, che attualmente ospita 1.300 persone a fronte di una capienza di 640 ospiti, un uomo non registrato, ha aggredito verbalmente e fisicamente, scagliando un secchio d’acqua contro l’addetta alle pulizie.
La donna ho sporto denuncia mentre il segretario generale della Filcams, Antonio Ventrelli in un comunicato ha denunciato: “Ecco cosa accade quando sul posto di lavoro non vi è il giusto controllo. Chiediamo alla Prefettura interventi fattivi ed efficaci per discutere delle gravi problematiche relative alla sicurezza sul lavoro più volte denunciate con forza dal sindacato nei mesi scorsi“.
Si aggiungono le “Le precarie condizioni igienico-sanitarie del sito – prosegue Ventrelli – e la intollerabile situazione lavorativa in cui gli addetti alle pulizie stanno operando a causa del numero considerevole degli ospiti “.
Il segretario generale della Cgil Bari, Domenico Ficco, ha dichiarato: “Alla Prefettura di Bari chiediamo interventi fattivi ed efficaci, non più rinviabili considerata la grave situazione in cui versa il Cara, e che avevamo denunciato sin dal cambio di appalto dello scorso primo gennaio, affinché vengano garantite condizioni di lavoro dignitose e adeguate condizioni di sicurezza nel pieno rispetto delle norme che tutelano la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro“.
“Ancora una donna aggredita, questa volta sul posto di lavoro – si legge in una nota della Filcams Cgil Puglia – Angela, nome di fantasia, stava semplicemente facendo il suo lavoro, stava pulendo i servizi igienici e non essendoci serrature ha aperto una toilette occupata, chiedendo scusa ha richiuso la porta ed ha continuato il suo giro. L’ospite, non contento, è uscito dal bagno inveendole contro parolacce e lasciandole un bagnoschiuma da 750 ml addosso, colpendola. Non contento, nonostante fosse stato braccato da alcune persone, ha preso un secchio con l’acqua e glielo ha buttato addosso. Ecco cosa accade quando sul posto di lavoro non vi è il giusto controllo e tutela dei lavoratori e delle lavoratrici che spesso sono costrette a lavorare di notte in turno da sole“.
“Piena solidarietà alla lavoratrice che ora è in infortunio e non ci possono essere scuse formulate dall’ aggressore che tengano, è arrivato il momento che le istituzioni intervengano sull’accaduto e diano urgente l’incontro richiesto dalla segreteria della Filcams Bari – ha spiegato la segretaria generale Filcams Puglia, Barbara Neglia – La sicurezza sui posti di lavoro deve diventare la priorità delle nostre vertenze, non è più possibile tollerare episodi di questo genere“.
La lavoratrice ha deciso di devolvere l’eventuale risarcimento ad un centro antiviolenza.
“Dopo questa ennesima aggressione ai danni di lavoratori delle pulizie e sanificazione del Cara di Bari-Palese – ha dichiarato il Segretario Generale della Filcams Cgil Bari, Antonio Ventrelli – abbiamo chiesto un incontro urgente alla Prefettura per discutere delle gravi problematiche relative alla sicurezza sul lavoro più volte denunciate con forza dal sindacato nei mesi scorsi, non da ultimo nel corso di due incontri tenutisi presso il suddetto Ente nello scorso mese”.
“A tale grave criticità – ha sottolineato Ventrelli – si aggiungono poi le precarie condizioni igienico-sanitarie del sito e la intollerabile situazione lavorativa in cui gli addetti alle pulizie stanno operando a causa del numero considerevole degli ospiti (più di 1300 a fronte di una capienza di 640 che è più del doppio quindi della capienza prevista da capitolato”.
“Chiediamo alla Prefettura di Bari interventi fattivi ed efficaci, non più rinviabili considerata la grave situazione in cui versa il Cara di Bari-Palese, e che avevamo denunciato sin dal cambio di appalto dello scorso primo gennaio – ha commentato il segretario generale di Cgil Bari, Domenico Ficco – affinché vengano garantite condizioni di lavoro dignitose ed adeguate condizioni di sicurezza nel pieno rispetto delle norme che tutelano la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro“.