Olio extravergine tracciato: rivoluzione in Puglia

L’olio extravergine tracciato rappresenta una rivoluzione nel mondo dell’agricoltura in Puglia, un territorio già noto per la sua ricca produzione olivicola. Questo progetto innovativo, promosso da Coldiretti Puglia, mira a preservare e valorizzare gli oltre 355mila ulivi monumentali della regione, combinando la tradizione secolare con le più moderne tecnologie di tracciabilità.
Gli ulivi pugliesi, alcuni dei quali risalgono a migliaia di anni fa, sono custodi di una storia profondamente radicata nella cultura e nell’economia della regione. L’olio extravergine tracciato nasce da questi alberi storici, censiti e identificati con un codice univoco. Ogni bottiglia prodotta racchiude non solo l’essenza di un frutto unico, ma anche la storia e l’identità di un ulivo specifico.
La Coldiretti Puglia, attraverso l’uso dell’App Ulìa, ha introdotto un sistema di tracciabilità digitale che permette di seguire ogni passaggio del processo produttivo, dalla raccolta delle olive alla molitura e all’imbottigliamento. Questa innovazione garantisce trasparenza e qualità, offrendo ai consumatori un prodotto autentico e facilmente tracciabile.
L’importanza degli ulivi monumentali va oltre la produzione di olio. Sono custodi di un ecosistema unico e rappresentano una risorsa cruciale per la biodiversità e la lotta al cambiamento climatico. Coldiretti Puglia sottolinea l’importanza di preservare questi alberi sia per il loro valore storico che ambientale.
Tuttavia, la regione si trova di fronte a sfide significative. Il cambiamento climatico e la minaccia della Xylella fastidiosa, un batterio che sta danneggiando gli oliveti, rendono urgente la necessità di azioni per la salvaguardia di questo patrimonio. Coldiretti e Unaprol stanno lavorando al recupero e alla manutenzione degli uliveti, puntando sulla resilienza di questi alberi millenari.
L’olio extravergine tracciato non è solo un prodotto di eccellenza, ma rappresenta anche un simbolo dell’impegno della Puglia nella conservazione del proprio patrimonio naturale e culturale. Un esempio di come l’innovazione possa convivere con la tradizione, contribuendo allo sviluppo sostenibile dell’agricoltura.