Emiliano su ex ILVA: “Rischio sottrazione crediti indotto, richiesta folle di scudo penale”
Nell’intervista odierna a “24 Mattino” su Radio 24, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo al futuro dell’ILVA, sottolineando il rischio imminente che i crediti delle aziende indotte possano essere sottratti.
Emiliano ha dichiarato: “Chiaro che tecnicamente l’amministrazione straordinaria è una specie di fallimento ulteriore anche di questa società che non ha continuità aziendale e quindi c’è il rischio che mettano ‘in fresco’ i crediti che hanno queste aziende. È chiaro che questa cosa è intollerabile e ne ho parlato col Ministro Urso qualche giorno fa e devo dire ha finalmente ripreso in mano la questione che gli era stata sfilata dal ministro Fitto per ragioni misteriose che ancora non abbiamo compreso.”
Il presidente della Regione Puglia ha sottolineato l’importanza di garantire protezione alle aziende dell’indotto, evidenziando che “sarebbe la seconda volta che gli fanno fuori i crediti per decine centinaia di milioni di euro e questa cosa sarebbe insostenibile.”
Riguardo alla richiesta di uno “scudo penale” per i dirigenti dell’ILVA, Emiliano ha respinto l’idea, sottolineando che in Italia non esistono scudi penali e che la richiesta stessa era costituzionalmente insostenibile. Ha chiarito che tale richiesta era una conseguenza della disperazione nel tentativo di mantenere in piedi l’ILVA, descrivendo l’Italia come trattante con gli indiani “in ginocchio”.
“Non esistono scudi penali nel nostro ordinamento, la Costituzione italiana non lo consente. Chiedere alla Repubblica italiana che non è la Repubblica delle banane di tenere esenti come se fossero dei capi di Stato, dei sovrani, i dirigenti di un’acciaieria anche ove avessero mancato ai propri doveri nei confronti della sicurezza o dell’ambiente, era una cosa costituzionalmente insostenibile, quindi era una richiesta folle,” ha dichiarato Emiliano.
Il presidente ha concluso l’intervista esprimendo la speranza che il Ministro Urso riesca a trovare soluzioni efficaci per decarbonizzare l’ILVA, renderla meno pericolosa per la salute e rilanciarla dal punto di vista strategico-industriale, sottolineando l’importanza dell’acciaieria di Taranto per l’Italia.