Tagli di risorse e accentramento di potere: La protesta della Cgil Puglia
La Segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, ha espresso profonda preoccupazione riguardo alle politiche del governo in atto, evidenziando un progressivo deterioramento delle condizioni del Mezzogiorno. La bozza Calderoli, la discussione parlamentare sulla autonomia differenziata, e la recente riduzione di risorse destinate al Sud stanno suscitando forti reazioni.
Bucci ha affermato che il governo sta perseguendo una serie di provvedimenti che danneggiano il Mezzogiorno, mettendo in risalto un accentramento di competenze e tagli di risorse. La recente proposta di autonomia differenziata ha generato ulteriori preoccupazioni, considerando l’impatto negativo che potrebbe avere sulla coesione sociale e sul benessere del territorio meridionale.
La dichiarazione della Segretaria generale arriva in concomitanza con la discussione parlamentare della bozza Calderoli, che ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo ai tagli di risorse per interventi a favore del Mezzogiorno. La decisione politica di smantellare l’Agenzia per la Coesione è stata definita “deleteria” da Bucci, sottolineando come questa istituzione avesse un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo e colmare divari economici e sociali.
La Cgil Puglia ha evidenziato la contraddizione nel procedere con un accentuato decentramento di competenze al Nord, mentre al Sud vengono sottratte responsabilità sulla destinazione di risorse fondamentali come quelle del Fondo Sviluppo e Coesione. La proposta di secessione delle regioni più ricche è stata descritta come un progetto che mina l’unità nazionale, con potenziali conseguenze negative per i territori più deboli.
La criticità del contesto è accentuata dalla situazione economica del Mezzogiorno, con un alto tasso di povertà relativa e divari infrastrutturali rispetto alle aree del centro-nord. La Cgil Puglia ha sottolineato che i finanziamenti europei erano strategici per colmare queste disparità e sostenere lo sviluppo economico e sociale.
La figura del Ministro per la Coesione sociale e il Sud, Raffaele Fitto, è stata oggetto di critica diretta. La Cgil Puglia ha sostenuto che le azioni del Ministro, come lo smantellamento dell’Agenzia per la Coesione e la riduzione dei fondi per lo sviluppo, evidenziano un’insensibilità verso le reali esigenze del Mezzogiorno.
La conclusione della dichiarazione sottolinea la richiesta di un cambio di nome per il Ministero per la Coesione sociale e il Sud, suggerendo che l’attuale denominazione rappresenti più un affronto che un impegno effettivo per migliorare le condizioni del Mezzogiorno e dei suoi cittadini.