Legata e brutalmente picchiata dal suo fidanzato
In un’aula di tribunale si è svolta ieri mattina una deposizione che ha sconvolto l’uditorio. Una giovane donna ha raccontato i dettagli agghiaccianti di un’aggressione subita nell’aprile dell’anno precedente, durante la quale è stata legata e brutalmente picchiata dal suo fidanzato.
L’accusato, un uomo di 32 anni originario di Taranto, è stato chiamato a rispondere delle gravi imputazioni di tortura, maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, lesioni e rapina.La vittima ha spiegato che, fino a quel tragico giorno, il suo fidanzato non l’aveva mai maltrattata fisicamente.
La loro relazione era segnata da frequenti litigi, ma mai l’uomo aveva alzato le mani su di lei. Tuttavia, tutto cambiò il 17 aprile scorso, quando l’accusato, spinto dalla gelosia, cercò in modo violento di ottenere la password del cellulare della donna per cercare presunte prove di un tradimento.
La giovane racconta che fu vittima di una brutale aggressione, subendo calci e pugni, e venne successivamente legata con una corda ad una sedia. Poi, secondo quanto riportato nell’accusa, venne immobilizzata sul letto. Durante questo terribile episodio, l’accusato le urlò che non avrebbe lasciato quella casa viva.
Fortunatamente, il padre dell’aggressore intervenne in tempo e riuscì a liberare la vittima, che fuggì in strada. L’uomo allarmato chiamò la polizia, che arrestò l’aggressore.In aula, l’imputato ha avuto l’opportunità di fornire la sua versione dei fatti, sottolineando di non aver mai picchiato la compagna prima di quel tragico episodio.
Tuttavia, la testimonianza della vittima ha corroborato le gravi accuse contenute nella denuncia.Il giudice ha deciso di rinviare il procedimento per consentire al pubblico ministero e ai difensori dell’imputato, nonché al rappresentante della parte civile, di esprimere le loro argomentazioni.
La vittima, tramite il suo legale, ha presentato una richiesta di risarcimento del danno quantificata in centomila euro.Questa testimonianza toccante e la gravità delle accuse richiamano l’attenzione sulla necessità di affrontare seriamente il problema della violenza domestica e di garantire adeguata protezione alle vittime.