Recupero delle liste d’attesa: 30 milioni di euro assegnati ai privati, ma le lunghe attese persistono
In una recente rivelazione, il recupero delle liste d’attesa nella sanità pubblica ha portato alla luce una grave violazione della legge regionale, con 30 milioni di euro assegnati ai privati accreditati, ma senza alcuna spiegazione e trasparenza. L’attesa per le cure rimane ancora un problema non risolto.
La legge regionale prevedeva che 15 milioni di euro fossero destinati al recupero delle liste d’attesa, e questa somma poteva andare anche ai privati accreditati. Tuttavia, l’intera somma è stata assegnata esclusivamente ai privati, senza alcuna spiegazione da parte dell’assessore responsabile. Questa mossa solleva gravi preoccupazioni poiché le strutture pubbliche avrebbero dovuto ricevere una parte significativa di questi fondi per soddisfare le esigenze della popolazione. Inoltre, la legge prevedeva anche un piano dettagliato per il recupero delle liste d’attesa, suddiviso per provincia, ma non è stato fornito alcun piano concreto.
Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda i 18,5 milioni di euro assegnati a tre enti ecclesiastici: Miulli, Casa Sollievo e Panico. La legge statale prevedeva il coinvolgimento delle strutture private accreditate, ma non imponeva l’uso esclusivo dei loro servizi. La giustificazione per l’esclusione delle strutture pubbliche è stata attribuita alla difficoltà del settore pubblico durante la pandemia, ma l’uso della pandemia come scusa è ormai una pratica diffusa.
Gli esponenti di Azione, tra cui il Consigliere e commissario regionale Fabiano Amati, e i Consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo, hanno espresso preoccupazioni legittime riguardo a questa violazione della legge. Hanno sottolineato che non c’è nulla di sbagliato nel coinvolgere il privato convenzionato e gli enti ecclesiastici come complemento dei servizi pubblici, ma questi non dovrebbero mai sostituire il servizio pubblico, come è avvenuto in questo caso.
La questione principale che richiede giustizia è la persistenza delle lunghe liste d’attesa. Nonostante i finanziamenti e le assegnazioni controversi, le persone continuano a dover attendere a lungo per ricevere le cure di cui hanno bisogno.
Le strutture che hanno ricevuto finanziamenti dall’art. 7 della legge regionale n. 30 del 2022 includono l’ASL BARI – CBH, Santa Maria, Monte Imperatore, Anthea Hospital, e Villa Lucia, tra gli altri. L’ASL BRINDISI ha attribuito fondi a Duo Salus, mentre l’ASL BAT ha assegnato fondi a Universo Salute. L’ASL FOGGIA ha beneficiato la Casa di Cura De Luca, Villa Igea, San Michele Daunia, Villa Serena, e Universo Salute. L’ASL LECCE ha ricevuto fondi per strutture come Città di Lecce, San Francesco, Villa Bianca, Euroitalia, e altre. Infine, l’ASL TARANTO ha assegnato fondi a Villa Verde, Carlo Fiorino ex San Camillo, Bernardini, D’Amore, Carlo Fiorino ex Santa Rita, Maugeri, Villa Bianca e Arca.
Le strutture che hanno ricevuto finanziamenti dalla legge statale n. 234 del 2021 includono l’Ospedale Miulli, Panico e Casa Sollievo della Sofferenza.
In conclusione, il recupero delle liste d’attesa nella sanità pubblica ha sollevato gravi preoccupazioni per l’assegnazione dei fondi ai privati e gli enti ecclesiastici. Questo solleva dubbi sulla trasparenza e sull’efficacia del sistema sanitario regionale. La priorità dovrebbe essere garantire che i pazienti ricevano cure tempestive, indipendentemente dal fornitore, e che la legge venga rispettata in modo rigoroso.
”Le strutture beneficiarie della quota pari a 14.999.992,16, rivenienti dall’art. 7 della legge regionale n. 30 del 2022, sono:
ASL BARI – CBH, euro 2.808.223,84; Santa Maria, euro 1.435.119,28; Monte imperatore euro 270.776,73; Anthea hospital euro 964.706,41; Villa Lucia euro 395.906,93.
ASL BRINDISI – Duo Salus, euro 450.906,93.
ASL BAT – Universo Salute, euro 496.442,17.
ASL FOGGIA – Casa di cura De Luca euro 82.438,07; Villa Igea euro 318.529,97; San Michele Daunia, euro 120.695,46; Villa Serena 543.735,84; Universo salute, euro 429.250,10.
ASL LECCE – Città di Lecce, euro 1.285.420,02; San Francesco, euro 315.421,45; Villa Bianca, euro 263.638,58; Euroitalia, euro 287.535,30; Petrucciani, euro 460.323,97; Villa verde, euro 131.340,42; Villa verde codice 75, euro 303.150,21.
ASL TARANTO – Villa verde, euro 1.272.910,92; Carlo Fiorino ex San Camillo, euro 531.648,41; Bernardini, euro 631.824,97; D’Amore, euro 269.744,54; Carlo Fiorino ex Santa Rita, euro 130.917,30; Maugeri, euro 268.178,49; Villa Bianca, euro 245.978,83; Arca, euro 285.530,56.
Le strutture beneficiarie della quota pari a 18.500.000, rivenienti dalla legge statale n. 234 del 2021, sono: Ospedale Miulli, euro 5.417.563,22; Panico, euro 3.640.852,83; Casa sollievo della sofferenza, euro 9.441.583,95”.