Morto agente penitenziario per fumo passivo: maxi risarcimento alla famiglia
In una storica sentenza emessa dal Tribunale Civile di Lecce, il Ministero della Giustizia è stato condannato a pagare un milione di euro come risarcimento per la morte, per fumo passivo, di un poliziotto penitenziario. Questa decisione pone fine a una lunga battaglia legale durata ben 12 anni, e sancisce un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori delle carceri italiane.
La sentenza, emessa il 5 settembre 2023 dalla dottoressa Silvia Rosato, ha riconosciuto le gravi colpe dei responsabili amministrativi e politici del Ministero della Giustizia, che pur essendo a conoscenza della situazione, non hanno intrapreso azioni per mitigare il pericolo del fumo passivo che avvelenava gli ambienti di lavoro nelle carceri. La sentenza è stata possibile grazie allo studio legale Putignano di Bari, con l’avvocato Angela Contento, che ha supportato i poliziotti nella lunga battaglia legale.
Il Segretario Nazionale del sindacato SAPPE, Federico Pilagatti, ha dichiarato: “Questa sentenza è una vittoria per la giustizia e per tutti i poliziotti penitenziari che si sono ammalati o persino morti a causa del fumo passivo sul luogo di lavoro. È anche un monito per il Ministero della Giustizia affinché prenda immediatamente misure per proteggere la salute dei suoi dipendenti.”
Pilagatti ha sottolineato l’urgenza di implementare alcune misure essenziali: installare aeratori nelle sezioni detentive, riconoscere tutte le patologie legate al fumo passivo come malattie professionali, fornire ai poliziotti presidi sanitari come mascherine e prevedere un’indennità specifica per coloro che lavorano a stretto contatto con la popolazione detenuta.
Il SAPPE chiede inoltre all’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di intervenire presso il Ministro della Giustizia Nordio, affinché non presenti alcun appello contro questa sentenza, in quanto le responsabilità sono chiare e documentate. Al contrario, si chiede di considerare le richieste del SAPPE come primo passo per risarcire i danni causati a migliaia di poliziotti.
Questa sentenza segna un importante traguardo nella lotta per garantire ai lavoratori delle carceri un ambiente di lavoro sicuro e salubre, in linea con i diritti sanciti dalla Costituzione Italiana.