Caso di violenza e sfruttamento su minorenne a Andria: quattro imputati finiscono a processo

Nell’ambito di un brutale caso di violenza e sfruttamento su una minorenne, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Anna Lidia Corvino, ha emesso un decreto di giudizio immediato su richiesta del pubblico ministero Marcello Catalano.
I quattro imputati che sono stati rinviati a giudizio sono le gemelle Francesca e Federica Devito, di 23 anni e originarie di Toritto, Marilena Lopez, 33 anni di Bari, attualmente agli arresti domiciliari, e Andrea Passaro, 26 anni di Maglie, attualmente in libertà, che lavorava come autista per le tre giovani donne.
I loro capi di imputazione includono lesioni personali, sequestro di persona, rapina, tentata estorsione e porto abusivo d’arma.
La vicenda emersa dall’inchiesta condotta dalla Procura di Trani è di estrema gravità, rappresentando un triste esempio di immoralità e guadagni facili.
La presunta vittima, all’epoca dei fatti solamente 17enne, ha raccontato di essere stata brutalmente picchiata lo scorso 15 maggio per essersi rifiutata di continuare a prostituirsi.
I documenti processuali fanno riferimento a serate, weekend e intere giornate trascorse in bed and breakfast e case vacanze in diverse località della Puglia e anche al di fuori della regione, tra cui Trani, Bisceglie, Monopoli, Lecce, Oria e Milano.
La giovane ha riferito anche di aver incontrato una ragazza di soli 15 anni in una di queste occasioni. “Per prenotare le strutture alberghiere”, ha dichiarato alla polizia, “ho sempre usato il documento di un’amica nata nel 2003, che mi ha dato credo nel mese di febbraio”.
Ha inoltre raccontato un episodio avvenuto in una villa di Oria il 18 aprile: “Nonostante avessi indossato un vestito arancione la sera precedente, mi sono svegliata nella camera di Francesca, non nella mia, con un vestito nero e una felpa azzurra, senza ricordare assolutamente nulla.
Quando ho chiesto spiegazioni, Francesca mi ha detto che mi ero ubriacata. Nella villa abbiamo trascorso le festività pasquali. C’era un’abbondanza di droghe, hashish, marijuana e persino cocaina. È stato pagato un affitto di settemila euro per quattro giorni. Le droghe erano custodite in una stanza separata, lontana dai bambini”.
Tuttavia, va sottolineato che la procura non ha contestato il reato di sfruttamento della prostituzione.
L’episodio a cui si riferiscono le accuse risale al 15 maggio dell’anno scorso.




