Michele Santeramo racconta “Riccardo III” di W. Shakespeare
Terlizzi (Bari)- Stasera 12 maggio ,alle ore21.00 al MAT laboratorio urbano Michele Santeramo racconta il terzo incontro di 𝑭𝑨𝑵𝑻𝑨𝑺𝑴𝑰: quello con 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗜𝗜𝗜 da “Riccardo III” di W. Shakespeare.
𝑭𝑨𝑵𝑻𝑨𝑺𝑴𝑰 è un ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo, un progetto ideato da Michele Santeramo e Pier Giorgio Cheli in collaborazione con Alessandro Brucioni.
Ciascuna drammaturgia è abitata da un personaggio che torna dal buio del palcoscenico per provocare lo spettatore in un rapporto diretto, che susciti la sensazione che l’attore abbia parlato «a me, proprio a me».
Si cerca di stabilire un rapporto provocatorio, di invettiva, di sfida, col singolo spettatore.
In scena arriva il fantasma di un personaggio che viene dal teatro, dalla letteratura, o che è davvero esistito.
Ha vissuto già una vita, poi ha vissuto un pezzo di morte, conosce cose dell’animo umano che a noi sfuggono, che non ci sono chiare. Ci prende in giro, ci fa ridere delle nostre debolezze, dei nostri tic, delle nostre mancanze.
Ad oggi i fantasmi sono:
- 𝗚𝗲𝗻𝗻𝗮𝗿𝗼 𝗝𝗼𝘃𝗶𝗻𝗲 (che provoca sull’egoismo che è alla base della guerra)
- 𝗕𝗮𝘀𝘁𝗶𝗮𝗻𝗮𝘇𝘇𝗼 (che viene dai Malavoglia a dire che bisogna ammettere d’aver perduto)
- 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗜𝗜𝗜 (che sfida lo spettatore sulla sua incompletezza)
Ciascun personaggio è protagonista di un atto unico della durata orientativa di 50 minuti interpretato a leggio da Michele Santeramo.
Riccardo III” di William Shakespeare è una delle opere più conosciute e apprezzate del famoso drammaturgo.
L’opera racconta la storia del re Riccardo III d’Inghilterra, che salì al trono nel 1483 e regnò per soli due anni prima di essere deposto e ucciso.
La trama si concentra sulla figura di Riccardo III, un uomo ambizioso, spietato e crudele, che complotta per diventare re e che è disposto a fare qualsiasi cosa per ottenere il potere e mantenere il proprio regno.
Riccardo manipola e uccide molti dei suoi nemici e amici, tra cui i suoi due giovani nipoti, che minacciano la sua posizione al trono.
La pièce è considerata una delle migliori tragedie di Shakespeare grazie alla complessità del personaggio principale e all’intreccio intricato e drammatico.
Il vero talento di Shakespeare sta nella sua capacità di far emergere tutta l’irrazionalità della psicologia umana e Riccardo III è uno dei suoi migliori esempi.
La critica afferma che lo stile di Shakespeare in questa opera è ricco di metafore e di giochi di parole, il che rende la lettura del testo molto scorrevole e piacevole.
Inoltre, l’opera tratta temi importanti come la bontà e la malvagità, la giustizia e la colpa, e l’eterna lotta del potere.
In generale, “Riccardo III” è una grande tragedia che esplora le oscure profondità della psiche umana. Se sei interessato ai drammi shakespeariani, questa è sicuramente una delle opere che vale la pena leggere.