Guida Michelin 2026 Puglia: due stelle in meno, restano otto ristoranti
La guida Michelin 2026 Puglia è stata presentata a Parma e segna un lieve arretramento per la regione: i ristoranti stellati passano da dieci a otto. Due locali perdono il riconoscimento, mentre la città con il maggior numero di stelle resta quella affacciata sull’Adriatico che negli ultimi anni si è imposta come polo gastronomico di riferimento.
Guida Michelin 2026 Puglia: il quadro delle nuove stelle
Nell’edizione 2026 della celebre guida rossa, la Puglia registra la perdita di due stelle assegnate in precedenza, scendendo così a otto ristoranti premiati. A uscire dall’elenco sono un ristorante situato nell’area del Gargano e un altro che, dopo un recente trasferimento nella zona della Valle d’Itria, non ha confermato il riconoscimento.
Secondo quanto comunicato nel corso della presentazione, la scelta degli ispettori rientra in un processo di valutazione periodico che tiene conto di costanza, qualità delle materie prime, tecnica, personalità della cucina e rapporto qualità-prezzo. Il quadro che emerge per la regione è quello di una ristorazione in buona salute, sottoposta però a una selezione sempre più rigorosa.
I ristoranti stellati in Puglia e il ruolo sul territorio
La città più stellata resta un importante centro del litorale nord barese, che mantiene due locali riconosciuti dalla guida. Le altre stelle sono distribuite tra la costa centrale, l’entroterra e il Salento, con ristoranti che valorizzano il pescato locale, l’olio extravergine, i prodotti dell’orto e le eccellenze delle masserie.
Nella guida Michelin 2026 Puglia, la presenza di otto ristoranti stellati continua a rappresentare un asset strategico per il turismo, soprattutto in bassa e media stagione. L’alta ristorazione si conferma infatti uno degli elementi capaci di attrarre visitatori italiani e stranieri, integrandosi con l’offerta di mare, borghi storici e percorsi nell’entroterra.
Per il comparto della ristorazione, la nuova edizione della guida è considerata anche uno stimolo a investire su formazione, innovazione e sostenibilità: molti locali puntano su filiere corte, riduzione degli sprechi e attenzione all’impatto ambientale, in linea con le tendenze della cucina contemporanea.
In prospettiva, gli operatori del settore guardano già alle prossime valutazioni, con diversi progetti di nuove aperture e di rinnovamento dei format esistenti. L’obiettivo è recuperare le stelle perdute e, per i ristoranti emergenti, entrare per la prima volta nella selezione, contribuendo a rafforzare l’immagine della Puglia come destinazione gastronomica di rilievo nel Sud Italia.
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