Grano: Coldiretti a Foggia diserta la Borsa Merci, serve la CUN per garantire prezzi equi
Alla Borsa Merci di Foggia il grano duro è stato quotato soltanto 2 euro in più a tonnellata, un incremento considerato irrilevante rispetto all’attuale emergenza del comparto agricolo. Coldiretti Puglia ha scelto di disertare la commissione di rilevazione dei prezzi, chiedendo la sostituzione definitiva delle Borse Merci territoriali con la Commissione Unica Nazionale (CUN) del grano duro, strumento considerato necessario per ristabilire trasparenza e giustizia nel mercato.
Grano a Foggia: Coldiretti denuncia prezzi sotto i costi di produzione
Secondo Coldiretti, le attuali quotazioni del grano duro sono ben al di sotto dei costi di produzione, configurando una violazione del D.lgs. 198/2021 che recepisce la direttiva europea sulle pratiche commerciali sleali. La normativa vieta la vendita di prodotti agricoli a un prezzo inferiore ai costi effettivi sostenuti dalle aziende.
Dalle analisi Ismea, emerge che i costi medi di produzione superano i 31 euro al quintale, mentre i valori di mercato restano inferiori a tale soglia. “Non è più tollerabile che il grano venga pagato meno di quanto costa produrlo”, afferma Coldiretti Puglia, evidenziando come la situazione stia azzerando il reddito degli agricoltori e mettendo a rischio il futuro della cerealicoltura italiana.
Piano Coldiretti per la tutela del grano italiano
Per rispondere alla crisi del settore, Coldiretti propone un piano articolato in sette punti finalizzato a contrastare speculazioni e concorrenza sleale. Tra le richieste principali figurano:
- Aumento del sostegno ministeriale ai contratti di filiera fino a 40 milioni di euro, per garantire reddito equo e stabilità a circa 400mila ettari di coltivazioni;
- Rafforzamento della ricerca e dell’innovazione attraverso il coinvolgimento del Crea, con l’obiettivo di migliorare rese, qualità e sostenibilità ambientale;
- Stop alle importazioni sleali di grano trattato con sostanze vietate in Europa, come il glifosate canadese o i pesticidi provenienti da Turchia e Russia.
Trasparenza e reciprocità nelle regole
Coldiretti rilancia inoltre la battaglia per la reciprocità delle regole nel commercio agroalimentare internazionale. Secondo l’organizzazione, i prodotti importati da Paesi extra-UE devono rispettare gli stessi standard ambientali, sanitari e sociali richiesti agli agricoltori italiani. In caso contrario, si rischia di compromettere la credibilità del sistema alimentare europeo e la sopravvivenza di migliaia di imprese agricole.
Altro punto centrale è l’estensione a tutta l’Unione Europea dell’obbligo di indicare l’origine del grano sull’etichetta della pasta, una misura già in vigore in Italia grazie alle battaglie condotte da Coldiretti. “Solo la trasparenza può tutelare chi produce qualità e garantire ai consumatori il diritto di sapere cosa portano in tavola”, sottolinea l’organizzazione.
Il settore cerealicolo resta in attesa di interventi strutturali e tempestivi. L’introduzione della CUN del grano duro è considerata da Coldiretti la soluzione più efficace per ristabilire equilibrio, valorizzare la produzione nazionale e assicurare prezzi equi lungo la filiera. Nel frattempo, gli agricoltori pugliesi chiedono un segnale concreto dalle istituzioni per evitare il collasso di un comparto strategico per l’economia del Mezzogiorno.
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