LUX CONCEPT PUB “il posto del cuore”. Ecco la scommessa di Angelo Vozza
servizio di Antonello Corigliano
Il suo destino, a quanto pare, era già stato scritto da quando, una domenica di 24 anni fa, vide la nonna ai fornelli: “Non so cosa mi scattò nella testa – racconta il giovane tarantino 29enne – ma andai da mia nonna e le dissi che volevo cucinare come lei”.
Da quel momento Angelo Vozza si è sempre confrontato con i fornelli facendo esperienza in vari locali di Taranto ma non solo.
“D’estate i miei compagni di scuola andavano al mare e si divertivano. Io, invece, volevo imparare a cucinare e lavorano nei ristoranti. Volevo imparare dai migliori”.
Ma nel 2020 accade qualcosa che gli permise di pensare a una idea: “Nel 2020 lavoravo come chef in un ristorante ma – ci dice il giovane chef – la pandemia mi bloccò a casa. Fu in quel periodo che ho pensato a come creare il mio ristorante, un posto del cuore per i miei clienti”.
Angelo da dove parte questa idea del LUX CONCEPT PUB
Spesso da avventore avevo difficoltà a trovare un locale che fosse diverso dai soliti, sempre frequentati dalle stesse persone. Così invece che lamentarmi della poca scelta di alternative a Taranto decisi di crearne uno io: un concept pub. Ovvero un vero e proprio pub con l’eleganza di un ristorante.
Avevi già un’ idea di come trovare il locale?
Non è stato semplice trovare il locale adatto. Ricordo di aver visto locali commerciali per settimane ma nessuno mi convinceva. Lo volevo spazioso e soprattutto non lontano dal centro cittadino. Ma non riuscivo a trovarlo. Avevo quasi deciso di mollare questa folle idea quando un pomeriggio ho trovato quello che avevo in testa: un locale con disposizione a L. Questo mi permetteva di creare due spazi distinti. Uno spazio “dinamico”, con il banco e i tavoli alti come quelli di un pub, e l’altro “statico” quasi da ristorante.
E poi c’era il problema degli arredi….
Qui mi sono affidato a un professionista del settore. Volevo un locale che fosse elegante ma allo stesso tempo informale. Però la cosa a cui tenevo era creare davvero un posto nuovo e non un clone già esistente. Poi altro problema era trovare i colori di tutti gli arredi e alla fine abbiamo optato per quelli che mi fanno più impazzire: nero, blu, dorato.
Due sono le chicche che siamo riusciti a creare. Un caminetto abbracciato con dei divani, che davvero creano un clima familiare. E l’inserimento di un tavolo di 4 metri e mezzo che sposa perfettamente il concetto di pub.
Altro discorso era quello della tua cucina e quello che proponete, come gli hamburger che seguono una preparazione singolare.
Partiamo dal concetto di pub. Abbiamo una vasta scelta tra i panini e gli hamburger che vengono preparati in maniera totalmente differente da quelli che si possono trovare nei comuni pub. Per gli hamburger ho sperimentato un metodo di cottura a bassa temperatura per 40 minuti, sotto vuoto, in acqua calda a 65°. Questo permette alla carne di essere poi cotta in piastra in pochi minuti e subito servita al cliente senza compromettere le proprietà organolettiche della stessa.
Ma anche le pizze sono particolari, qual è il segreto?
La mia parola d’ordine è novità e questa l’ho portata anche nel prodotto più classico come la pizza.
Insieme al pizzaiolo abbiamo fuso le due tipologie di pizza, quella napoletana – con il bordo alto – e quella romana – quella sottile. Ci siamo riusciti e i nostri clienti hanno amato questa pizza dal primo giorno.
Angelo ma essendo chef non potevi abbandonare la tua vocazione per la cucina
Assolutamente, infatti il meglio di me l’ho dato nella preparazione dei primi piatti. Qua ho dato davvero sfogo alla creatività. Come il risotto al plancton, i tortelloni al nero di seppia con tartare di gamberi e brodo di burrata. E devo dire che anche in questo caso i clienti mi hanno sempre incentivato a creare sempre piatti sì gustosi ma soprattutto nuovi.
Angelo, dopo tanti sacrifici e il covid che si è messo di mezzo, te lo ricordi il giorno della inaugurazione?
Il covid ce l’ha messa tutta per rovinarmi la festa ma alla fine siamo riusciti a inaugurare il locale con una bella festa. Entrare nel locale dopo il taglio del nastro è stato commovente. Ma anche sorprendete: la stessa sera abbiamo fatto 70 coperti per cena. Io a fine serata a locale vuoto e buio finalmente ho potuto “ce l’ho fatta”